C’è chi assicura che prenderla a cucchiaiate nei momenti no sia gratificante, estasiante, perfino salvifico 🤔 😂. Chi non la sostituirebbe mai con marmellate, confetture e composte, chi non riesce ad immaginarsi un mondo senza di “lei” e chi prova a farla in casa ;-)…
CREMA spalmabile CIOCCOLATO e NOCCIOLE 🙂
RICETTA: CREMA spalmabile CIOCCOLATO e NOCCIOLE ETICHETTE: NOCCIOLE – con intervista al Prof. Davide Barbanti e la collaborazione della Prof.ssa Nicoletta Pellegrini |
- 100 g di nocciole pelate e tostate di alta qualità
- 150 g di cioccolato fondente 70 %
- 40 g di zucchero di canna integrale
- 40 ml di olio di semi di girasole estratto a freddo
PREPARAZIONE
1. versare nel contenitore di un robot da cucina le nocciole (100 g) e frullarle fino ad ottenere una pasta di nocciole (se non si ha un mixer potente intervallare l’operazione con alcune pause)
2. aggiungere alla crema di nocciole lo zucchero (40 g) e mixare
3. mettere la pasta di nocciole zuccherata in una ciotola di vetro
4. unire alla crema di nocciole l’olio a filo (40 ml) e mescolare energeticamente con una paletta di legno
5. sciogliere il cioccolato (150 g) a bagno maria, con coperchio
6. quando il cioccolato sarà quasi completamente fuso, spegnere la fiamma e mescolare finché la cioccolata non sarà del tutto sciolta
7. aggiungere lentamente il cioccolato fuso al composto di nocciole, zucchero e olio
8. amalgamare bene il tutto fino a quando non si avrà una crema di cioccolato e nocciole liscia ed omogenea
9. versare la crema di nocciole e cioccolato in un vasetto di vetro aiutandosi eventualmente con un piccolo imbuto
10. lasciare raffreddare la crema spalmabile di cioccolato e nocciole a temperatura ambiente
Dopo aver parlato del CIOCCOLATO, questa volta andiamo alla scoperta delle NOCCIOLE. Gustosi energetici “frutti” (in realtà ciò che mangiamo sono semi) ricchi di:
GRASSI “BUONI” – soprattutto acido oleico (monoinsaturo) e una discreta quantità di acido grasso linoleico (polinsaturo Omega 6) + da annotare la presenza di FITOSTEROLI, primariamente beta-sitosterolo – dall’ azione positiva sul colesterolo,
FIBRE alimentari – che hanno effetti favorevoli su senso di sazietà, flora/transito intestinale e metabolismo di zuccheri e grassi,
SALI MINERALI – in particolare Potassio, Fosforo, Magnesio e Calcio + Sodio, Manganese, Ferro, Zinco, Selenio, Rame
e
VITAMINE – principalmente vit. E (tocoferoli – azione prevalentemente antiossidante), una discreta presenza di vitamina C e buona di alcune vitamine del gruppo B: Tiamina, Niacina, B5, B6, Folati – importanti per il benessere dell’organismo umano,
POLIFENOLI (composti fenolici) – soprattutto proantocianidine – sostanze principalmente antiossidanti.
Studi scientifici indicano che le nocciole sembrano essere un valido aiuto per contrastare elevati livelli di colesterolo ed il rischio di malattie cronico-degenerative quali ad esempio le patologie cardiovascolari, il morbo di Alzheimer e alcune forme di tumore[1].
“Per beneficiare al massimo delle proprietà delle nocciole”, spiega il Professor Davide Barbanti – docente di “Scienze e tecnologie alimentari” presso l’Università di Parma – “sarebbe preferibile consumare i semi nella loro interezza, poiché è nel perisperma (cuticola/pellicina marrone che riveste il “frutto”) che si concentrano in particolare fibre alimentari e composti fenolici.
Nocciole NON PELATE quindi e, possibilmente” – aggiunge l’esperto, “NEANCHE TOSTATE, in quanto la tostatura, soprattutto se per lungo tempo e ad alte temperature, può ridurre la qualità di alcuni nutrienti della frutta secca (es. grassi, vitamine, proteine) o di altre sostanze bioattive in essa contenute (es. polifenoli), fino alla comparsa di composti potenzialmente nocivi per la salute.
Inoltre la tostatura aumenta la digeribilità dei grassi contenuti nella nocciola rispetto alla stessa non tostata, incrementandone quindi il valore calorico. Si stima, sulla base di studi effettuati sulla mandorla, che circa un 20% dell’energia della nocciola non tostata sia persa nelle feci per bassa accessibilità dei grassi agli enzimi digestivi, mentre la tostatura ne aumenterebbe l’accessibilità[2].
A parte occasioni o preparazioni speciali come la crema di cioccolato e nocciole, in cui eliminazione della cuticola e tostatura concorrono ad esaltare un sapore “dolce” ed aromatico giustificando l’uso di nocciole PELATE e TOSTATE (nostro caso),
sarebbe in pratica bene scegliere nocciole in GUSCIO o sgusciate, MA con la pellicina e NON tostate; DENOMINAZIONE di vendita “NOCCIOLE SGUSCIATE”.
Prodotti “integrali” generalmente un po’ più interessanti, da un punto di vista nutrizionale, rispetto alle nocciole pelate e tostate. Che comunque, come possiamo ad esempio vedere dalla tabella nutrizionale dei semi usati nella nostra ricetta, rimangono un valido alimento”.
Quali sono le informazioni rintracciabili in etichetta che ci possono aiutare a scegliere nocciole confezionate[3] (sgusciate) “di qualità”?
“1. VARIETÀ delle nocciole
Ottime cultivar sono la “Tonda Gentile” (“Tonda Gentile delle Langhe”, “Tonda Gentile Trilobata”), la “Romana” (“Tonda Gentile Romana”, “Nocchione”) e la “Tonda di Giffoni”. Varietà, quest’ultima, delle nocciole di cui stiamo osservando varie informazioni in etichetta.
La “Tonda di Giffoni” è un tipo di nocciola il cui seme è caratterizzato da forma subsferica, polpa bianca, gusto ed aroma intensi.
La “Tonda Gentile” è invece una varietà che dà semi di forma variabile, colore scuro, sapori ed aromi finissimi.
Le nocciole “Romane” infine, sono medio-piccole, dall’aspetto vario, gusto delicato ed aroma persistente.
Il fatto di trovare indicata sulle etichette la varietà delle nocciole non è sempre necessariamente sinonimo di qualità dei semi (essa dipende anche, come vedremo, da altri fattori), ma si tratta di un dettaglio che ne può essere probabile indice. È bene quindi considerare, nella scelta delle nocciole, la varietà dei “frutti”.
2. CATEGORIA qualitativa delle nocciole
– extra = “qualità superiore”
– I = “buona qualità” – come nella nostra etichetta
II = “che non possono essere classificate nelle categorie superiori”[4].
Chiaramente sono da preferire le nocciole di più alta categoria.
3. CERTIFICAZIONI
In generale è preferibile scegliere prodotti che si rifacciano a determinati disciplinari riguardanti materie prime, processi di produzione e controlli – es. D.O.P. – Denominazione di Origine Protetta, I.G.P. – Indicazione Geografica Protetta, biologico[5].
Nel nostro caso abbiamo una certificazione I.G.P. “Nocciola di Giffoni” che prevede l’utilizzo della varietà “Tonda di Giffoni” ed il rispetto di determinate regole contenute in uno specifico disciplinare[6].
4. ORIGINE
Il territorio di provenienza delle nocciole, con le sue tipicità in termini di suolo, clima… può incidere non poco sulla qualità del “frutto”. Poi, ovviamente, ci possono essere annate più o meno buone e variazioni qualitative dovute a varietà, pratiche colturali, periodo di raccolta… Normalmente è comunque preferibile orientarsi su prodotti ITALIANI, rispetto a quelli provenienti da zone straniere, soprattutto se calde ed umide – ad esempio Turchia e Georgia – che sembra siano più soggette alle pericolose micotossine[7]. Le nocciole italiane sono peraltro generalmente di alta qualità nutrizionale e organolettica.
Apprezzabile in definitiva, trovare in etichetta, oltre al paese di origine, particolari riguardanti la zona di produzione delle nocciole quali ad esempio condizioni del terreno e climatiche.
5. UNICO INGREDIENTE “NOCCIOLE”
(etichetta nostro caso)
= NO additivi (es. da E220 a E228), NO zuccheri. In caso di aggiunta di zuccheri cambierebbero “natura” e denominazione del prodotto (es. “nocciole pralinate”)[8].
A tal proposito è opportuno ricordare che la DENOMINAZIONE di VENDITA, che nel nostro esempio è “Nocciola di Giffoni Indicazione Geografica Protetta tostata, pelata”, è, in generale, quando si tratta di “nocciole secche”,
“NOCCIOLE” + “tipologia” (es. sgusciata, pelata, tostata, ”nome proprio”).
6. TERMINE MINIMO DI CONSERVAZIONE – le nocciole che andiamo ad acquistare dovrebbero essere quanto più fresche possibile per preservare in particolare il contenuto di polifenoli e vitamina E, sostanze soggette a degradazione nel tempo e a determinate condizioni (specialmente aria, luce, umidità).
È quindi conveniente controllare sulla confezione, oltre che la data del “consumarsi preferibilmente entro”, quelle dell’ANNO di RACCOLTA e di CONFEZIONAMENTO “.
Cosa significa “Prodotto confezionato in atmosfera protettiva”?
Nocciole (sgusciate) imballate in questo modo si conservano meglio?
“Il confezionamento in atmosfera protettiva (o modificata) di alimenti avviene attraverso l’uso di miscele di gas – principalmente ossigeno, azoto e anidride carbonica – in differenti proporzioni, al fine di prolungare la conservabilità del prodotto. Trattandosi di una modalità di conservazione diversa da quella “naturale” all’aria, essa deve obbligatoriamente essere riportata in etichetta. A livello normativo non è invece prevista l’indicazione dei gas utilizzati per conservare gli alimenti[9].
Nel caso specifico delle nocciole, alimenti caratterizzati dalla presenza di sostanze facilmente deperibili quali alcuni acidi grassi, polifenoli e vitamina E, il confezionamento in atmosfera protettiva è molto utilizzato e garantisce generalmente una migliore conservazione impedendo in particolare processi ossidativi che comporterebbero l’irrancidimento della frutta secca”.
Questo processo industriale può influire sui valori nutrizionali dell’alimento o sulla biodisponibilità di alcuni sui componenti?
“Dipende. Gli effetti della conservazione in atmosfera protettiva sono condizionati da una moltitudine di variabili; principalmente natura/composizione del prodotto da conservare, quantità/qualità/miscela dei gas utilizzati, materiali usati per il confezionamento e sigillatura.
Alcuni gas ad esempio possono interagire con i nutrienti degli alimenti e pertanto modificare i valori nutrizionali di un cibo e/o avere effetti sulla disponibilità di alcune sostanze in esso contenute (ovvero la parte di queste che il nostro organismo riesce ad assorbire).
Un caso emblematico è rappresentato dall’ossigeno, che in reazione con alcuni grassi, può produrre sostanze potenzialmente dannose per la salute quali i prodotti di ossidazione del colesterolo. Ciò vale in particolare per carni rosse e alcune tipologie di pesce.
Semplificando, possiamo dire che generalmente gli alimenti “freschi” sono i più soggetti a variazioni in termini nutrizionali, cosi come, peraltro, a rischi legati alla sicurezza microbiologica (sviluppo di agenti patogeni negli alimenti).
Nel caso della frutta secca, che a noi qui interessa, di solito viene eliminato quasi totalmente l’ossigeno e saturata l’atmosfera con azoto e/o anidride carbonica. Ciò non dovrebbe apportare sostanziali differenze a livello nutrizionale e di disponibilità”.
In caso di adeguato confezionamento, aspetto, odore, sapore e consistenza delle nocciole (sgusciate) in atmosfera protettiva restano inalterati rispetto a quelli del prodotto prima dell’imballaggio?
“Normalmente, esteriorità, compattezza, profumo e gusto dei cibi confezionati in atmosfera modificata dovrebbero rimanere uguali nell’immediato del confezionamento, a patto che sia stata utilizzata una corretta dose/miscela di gas di buona qualità, adatti materiali di confezionamento e operata un’ottimale sigillatura”.
Caratteristiche organolettiche e composizione delle nocciole (sgusciate) confezionate in atmosfera protettiva possono essere influenzati dalle modalità di conservazione post-confezionamento?
“Sì. Se è vero che l’atmosfera protettiva rallenta il deterioramento della frutta secca va considerato che il processo di “invecchiamento” del prodotto dipende anche dalle modalità di conservazione successive al momento dell’imballaggio (trasporto, nei luoghi di vendita, a casa…). In particolare dalla temperatura di stoccaggio. Maggiore la temperatura, maggiore è la velocità con la quale il prodotto riduce le sue qualità sensoriali e nutrizionali.
Per fare un esempio pratico semplice, non è escluso che in un pacchetto di nocciole confezionato in atmosfera protettiva, ma conservato in condizioni di calore eccessivo (es. mesi estivi) si possa verificare una più rapida ossidazione dei grassi con conseguente irrancidimento delle nocciole.
Degradazione del prodotto normalmente evitabile conservando, come troviamo indicato sulla confezione del nostro caso, le nocciole in un luogo fresco e asciutto.
Accortezza valida anche e soprattutto, per le nocciole sgusciate non conservate in atmosfera protettiva. Ma anche per quelle in guscio.
Per quanto riguarda le nocciole sgusciate è raccomandabile inoltre che gli imballi e i contenitori in cui si vanno eventualmente a riporre i “frutti” siano scuri e ben chiusi, per preservare in particolare polifenoli e vitamina E”.
In definitiva, le nocciole sgusciate è preferibile sceglierle confezionate in atmosfera protettiva o no?
“Le nocciole imballate in atmosfera modificata sono generalmente un valido prodotto. Tuttavia, la risposta più appropriata direi sia NON NECESSARIAMENTE conservate in atmosfera protettiva se consumate entro poco tempo – due/tre mesi ca. – da sgusciatura/confezionamento (di nocciole “fresche” – raccolta fine estate-autunno). Dato che le nocciole non hanno poi così tanti grassi polinsaturi, quelli maggiormente soggetti a degradazione, e, contemporaneamente, possono vantare di buoni quantitativi di sostanze antiossidanti (vit. E e C – polifenoli) si possono ben conservare nel breve termine anche senza ricorrere a questo metodo di confezionamento[10]. Soprattutto se le nocciole hanno la cuticola, pellicina marrone ricca di sostanze fenoliche dall’azione protettiva antiossidante e non sono tostate, poiché la tostatura ancorché può avere il vantaggio di esaltare l’aromaticità del frutto, inattivare fattori antinutrizionali e distruggere alcuni microrganismi, riduce la conservabilità delle nocciole. Oltre, come abbiamo visto, poter avere effetti su proprietà nutrizionali dei frutti e, ovviamente, su colore e consistenza delle nocciole”[11].
Riassumendo… QUALE dallo SCAFFALE? – Come scegliere le nocciole confezionate?
Si ringrazia per la gentile collaborazione la Prof.ssa Nicoletta Pellegrini, docente di “Nutrizione umana” presso l’Università di Parma.
[1] APPROFONDIMENTI
Tabelle di composizione degli alimenti CREA (Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria) – NOCCIOLE SECCHE
fonte: Centro di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione CREA
CREA Centro di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione “Caratterizzazione della nocciola e dei suoi derivati” – Responsabile scientifico: Sabrina Lucchetti – Partecipanti alla ricerca Sabrina Lucchetti, Gianni Pastore Collaboratori esterni Nicolò Merendino, Laboratorio di Immunologia e Nutrizione, Dipartimento di Scienze Ambientali Università della Tuscia, Viterbo
fonte: CREA – Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria
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[2] APPROFONDIMENTI
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fonte: ResearchGate
[3] preimballate
Definizione ALIMENTO PREIMBALLATO cfr. Regolamento (Ue) n. 1169/2011 articolo 2, comma 2, lettera e
“«alimento preimballato»: l’unità di vendita destinata a essere presentata come tale al consumatore finale e alle collettività, costituita da un alimento e dall’imballaggio in cui è stato confezionato prima di essere messo in vendita, avvolta interamente o in parte da tale imballaggio, ma comunque in modo tale che il contenuto non possa essere alterato senza aprire o cambiare l’imballaggio; «alimento preimballato» non comprende gli alimenti imballati nei luoghi di vendita su richiesta del consumatore o preimballati per la vendita diretta”
cfr. anche
Definizione ALIMENTI NON PREIMBALLATI – cfr. Regolamento (UE) n. 1169/2011 art. 44, comma 1,
“…alimenti offerti in vendita al consumatore finale o alle collettività senza preimballaggio oppure imballati sui luoghi di vendita su richiesta del consumatore o preimballati per la vendita diretta”
[4] cfr. UNECE STANDARD DDP-04 concerning the marketing and commercial quality control of HAZELNUT KERNELS 2010 EDITION – UNITED NATIONS New York and Geneva, 2010
fonte: UNECE United Nations Economic Commission for Europe
[5] APPROFONDIMENTI
DOP, IGP e STG
DECRETO 14 ottobre 2013 Disposizioni nazionali per l’attuazione del regolamento (UE) n. 1151/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio del 21 novembre 2012, sui regimi di qualità dei prodotti agricoli e alimentari in materia di DOP, IGP e STG. (13A08515) (GU Serie Generale n.251 del 25-10-2013)
fonte: Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana
REGOLAMENTO (UE) N. 1151/2012 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 21 novembre 2012 sui regimi di qualità dei prodotti agricoli e alimentari
fonte: EUR-Lex
BIOLOGICO
REGOLAMENTO (UE) 2018/848 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 30 maggio 2018 relativo alla produzione biologica e all’etichettatura dei prodotti biologici e che abroga il regolamento (CE) n. 834/2007 del Consiglio
fonte: EUR-Lex
AGGIORNAMENTO – Reg. (UE) 2018/848 si applica a decorrere dal 1° gennaio 2021
REGOLAMENTO (CE) N. 1235/2008 DELLA COMMISSIONE dell’8 dicembre 2008 recante modalità di applicazione del regolamento (CE) n. 834/2007 del Consiglio per quanto riguarda il regime di importazione di prodotti biologici dai paesi terzi
fonte: EUR-Lex
REGOLAMENTO (CE) N. 889/2008 DELLA COMMISSIONE del 5 settembre 2008 recante modalità di applicazione del regolamento (CE) n. 834/2007 del Consiglio relativo alla produzione biologica e all’etichettatura dei prodotti biologici, per quanto riguarda la produzione biologica, l’etichettatura e i controlli
fonte: EUR-Lex
REGOLAMENTO (CE) N. 834/2007 DEL CONSIGLIO del 28 giugno 2007 relativo alla produzione biologica e all’etichettatura dei prodotti biologici e che abroga il regolamento (CEE) n. 2092/91
fonte: EUR-Lex
DECRETO 18 luglio 2018 Disposizioni per l’attuazione dei regolamenti (CE) n. 834/2007 e n. 889/2008 e loro successive modifiche e integrazioni, relativi alla produzione biologica e all’etichettatura dei prodotti biologici. Abrogazione e sostituzione del decreto n. 18354 del 27 novembre 2009. (Decreto n. 6793). (18A05693) (GU Serie Generale n.206 del 05-09-2018)
fonte: Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana
AGGIORNAMENTO
DECRETO 27 novembre 2009 Disposizioni per l’attuazione dei regolamenti (CE) n. 834/2007, n. 889/2008 e n. 1235/2008 e successive modifiche riguardanti la produzione biologica e l’etichettatura dei prodotti biologici. (Decreto n. 18354). (10A01133) (GU Serie Generale n.31 del 08-02-2010 – Suppl. Ordinario n. 24)
fonte: Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana
[6] APPROFONDIMENTI
DECRETO 3 marzo 2014 – Modifica del disciplinare di produzione della denominazione «Nocciola di Giffoni» registrata in qualità di Indicazione Geografica Protetta in forza al Regolamento (CE) 2325 della Commissione del 24 novembre 1997. (14A01956) (GU Serie Generale n.61 del 14-03-2014)
fonte: Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana
REGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) N. 171/2014 DELLA COMMISSIONE del 20 febbraio 2014 recante approvazione di una modifica non minore del disciplinare di una denominazione registrata nel registro delle denominazioni di origine protette e delle indicazioni geografiche protette [Nocciola di Giffoni (IGP)]
fonte: EUR-Lex
[7] RASFF Portal – Notifications list
fonte: European Commission
Ministero della Salute RASFF Rapid Alert System for Food and Feed Sistema di Allerta Rapido per Alimenti e Mangimi Relazione Annuale 2016
fonte: Ministero della Salute
[8] cfr.
ADDITIVI ALIMENTARI
“ADDITIVI ALIMENTARI” Efsa
fonte: EFSA (European Food Safety Authority)
“ADDITIVI ALIMENTARI” Ministero della Salute
fonte: Ministero della Salute
“NORMATIVA ADDITIVI ALIMENTARI” Ministero della Salute
fonte: Ministero della Salute
E220 – E228
“Re-evaluation of sulfur dioxide–sulfites (E 220–228)” – EFSA Journal 2016
fonte: EFSA Journal
cfr. Riesame degli additivi alimentari – Quadro UE – Calendario UE per il riesame di taluni additivi alimentari (regolamento UE 257/2010)
Register of questions Efsa
fonte: EFSA (European Food Safety Authority)
ZUCCHERI
Decreto Legislativo 20 febbraio 2004, n. 51 “Attuazione della direttiva n. 2001/111/CE relativa a determinati tipi di zucchero destinati all’alimentazione umana”
fonte: Camera dei deputati
UNECE STANDARD DDP-04 concerning the marketing and commercial quality control of HAZELNUT KERNELS 2010 EDITION – UNITED NATIONS New York and Geneva, 2010
fonte: UNECE United Nations Economic Commission for Europe
[9] cfr.
REGOLAMENTO (UE) N. 1169/2011 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 25 ottobre 2011 relativo alla fornitura di informazioni sugli alimenti ai consumatori, che modifica i regolamenti (CE) n. 1924/2006 e (CE) n. 1925/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio e abroga la direttiva 87/250/CEE della Commissione, la direttiva 90/496/CEE del Consiglio, la direttiva 1999/10/CE della Commissione, la direttiva 2000/13/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, le direttive 2002/67/CE e 2008/5/CE della Commissione e il regolamento (CE) n. 608/2004 della Commissione – (per gli aspetti generali di etichettatura)
fonte: EUR-Lex
DECRETO LEGISLATIVO 27 gennaio 1992, n. 109 Attuazione delle direttive n. 89/395/CEE e n. 89/396/CEE concernenti l’etichettatura, la presentazione e la pubblicità dei prodotti alimentari
fonte: Aesinet
[10] APPROFONDIMENTI
Processi della Tecnologia Alimentare – Il confezionamento in atmosfera modificata/protettiva Prof. Davide Barbanti – Università di Parma
fonte: agraria.unipr.it
SHELF-LIFE informazioni pratiche per arrivare a definire la durabilità di un prodotto e a prolungare la sua vita commerciale – Camera di Commercio Industria, Artigianato, Agricoltura di Torino – Laboratorio Chimico Camera di commercio di Torino – Edoardo Fontanella – Guide ai diritti – Agroalimentare – Data aggiornamento 22/06/2017
fonte: Camera di Commercio di Torino
Daniela Ghirardello, Marta Bertolino, Simona Belviso, Barbara Dal Bello, Manuela Giordano, Luca Rolle, Vincenzo Gerbi, Marco Antonucci, Nicola Spigolon, Giuseppe Zeppa – Phenolic composition, antioxidant capacity and hexanal content of hazelnuts (Corylus avellana L.) as affected by different storage conditions – Postharvest Biology and Technology Volume 112, February 2016, Pages 95-104 https://doi.org/10.1016/j.postharvbio.2015.09.039
fonte: ScienceDirect
Oluwafemi J. CalebPramod V. MahajanFahad Al-Julanda Al-SaidUmezuruike Linus Opara – Modified Atmosphere Packaging Technology of Fresh and Fresh-cut Produce and the Microbial Consequences—A Review – Food and Bioprocess Technology February 2013, Volume 6, Issue 2, pp 303–329
fonte: ResearchGate
Otaegui-Arrazola A, Menéndez-Carreño M, Ansorena D, Astiasarán I. – Oxysterols: A world to explore – Food Chem Toxicol. 2010 Dec;48(12):3289-303. doi: 10.1016/j.fct.2010.09.023. Epub 2010 Sep 24.
fonte: PubMed
Sottero B, Gamba P, Gargiulo S, Leonarduzzi G, Poli G. – Cholesterol oxidation products and disease: an emerging topic of interest in medicinal chemistry – Curr Med Chem. 2009;16(6):685-705
fonte: PubMed
Susana C. Fonseca, Fernanda A.R. Oliveira, Jeffrey K. Brecht – Modelling respiration rate of fresh fruits and vegetables for modified atmosphere packages: a review – Journal of Food Engineering 52 (2002) 99–119
fonte: Horticultural Sciences Department, University of Florida
Mauro Serafini, Rossana Bugianesi , Monica Salucci , Elena Azzini , Anna Raguzzini , Giuseppe Maiani – Antioxidant Research Laboratory at the Unit of Human Nutrition, Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione (INRAN), Rome, Italy –Effect of acute ingestion of fresh and stored lettuce (Lactuca sativa) on plasma total antioxidant capacity and antioxidant levels in human subjects – British Journal of Nutrition Volume 88, Issue 6 December 2002 , pp. 615-623 https://doi.org/10.1079/BJN2002722
fonte: Cambridge University Press
M. FARBER (1991) – Microbiological Aspects of Modified-Atmosphere Packaging Technology – A Review. Journal of Food Protection: January 1991, Vol. 54, No. 1, pp. 58-70. https://doi.org/10.4315/0362-028X-54.1.58
fonte: Journal of Food Protection
Kader AA, Zagory D, Kerbel EL. – Modified atmosphere packaging of fruits and vegetables – Crit Rev Food Sci Nutr. 1989;28(1):1-30.
fonte: PubMed
Kader, A.A. – Biochemical and physiological basis for effects of controlled and modified atmospheres on fruits and vegetables – [1986]
fonte: University of California Division of Agriculture and Natural Resources
[11] APPROFONDIMENTI
Belviso S, Dal Bello B, Giacosa S, Bertolino M, Ghirardello D, Giordano M, Rolle L, Gerbi V, Zeppa G. – Chemical, mechanical and sensory monitoring of hot air- and infrared-roasted hazelnuts (Corylus avellana L.) during nine months of storage – Food Chem. 2017 Feb 15;217:398-408. doi: 10.1016/j.foodchem.2016.08.103. Epub 2016 Aug 30
fonte: PubMed
Ilenia Siciliano, Barbara Dal Bello, Giuseppe Zeppa, Davide Spadaro and Maria Lodovica Gullino – Static Hot Air and Infrared Rays Roasting are Efficient Methods for Aflatoxin Decontamination on Hazelnuts – Toxins (Basel). 2017 Feb; 9(2): 72. doi: 10.3390/toxins9020072
fonte: PubMed
Giusti A.M., Cannella C. – LA NOCCIOLA: ASPETTI NUTRIZIONALI – 2° Convegno Nazionale sul Nocciolo, Giffoni V. P. – ottobre 2002, pagg. 104-113
fonte: Regione Campania Assessorato Agricoltura
López-Gómez Antonio, Pique Miriam, Boatella J, Parcerisa J, Romero A.H., Ferrá A, Garcí, J. – Influence of Drying Conditions on the Hazelnut Quality. III. Browning – Drying Technology (1997) DRY TECHNOL. 15. 989-1002. 10.1080/07373939708917273.
fonte: ResearchGate
López-Gómez Antonio, Pique Miriam, Boatella J, Parcerisa J, Romero A.H., Ferrá A, Garcí J. – Influence of Drying Conditions on the Hazelnut Quality. I. Lipid Oxidation – Drying Technology (1997) DRY TECHNOL. 15. 965-977. 10.1080/07373939708917271
fonte: ResearchGate
López-Gómez, Antonio, Pique, Miriam, Boatella, J, Parcerisa, J, Romero, Agusti , Ferrá, A, Garcí, J. – Influence of Drying Conditions on the Hazelnut Quality. II. Enzymatic Activity – Drying Technology (1997) 15. 979-988. 10.1080/07373939708917272
fonte: ResearchGate
ALTRI APPROFONDIMENTI
NOCCIOLE
Locatelli M, Coïsson JD, Travaglia F, Bordiga M, Arlorio M. – Impact of Roasting on Identification of Hazelnut (Corylus avellana L.) Origin: A Chemometric Approach – J Agric Food Chem. 2015 Aug 19;63(32):7294-303. doi: 10.1021/acs.jafc.5b03201. Epub 2015 Aug 11.
fonte: PubMed
Marina Contini, Massimo Cecchini, Riccardo Massantini, Danilo Monarca, Roberto Moscetti – Proprietà nutrizionali-salutistiche e conservazione della frutta secca in guscio – Review n. 12 – Italus Hortus17 (4), 2010:13-27
fonte: Italus Hortus
Wigotzki, H. Steinhart & A. Paschke – Influence of Varieties, Storage and Heat Treatment on IgE-Binding Proteins in Hazelnuts (Corylus avellana) – Food and Agricultural Immunology Vol. 12 , Iss. 3,2000
fonte: Taylor & Francis Online
J.Parcerisa, M.Rafecas, A.I.Castellote, R.Codony, A.Farràn, J.Garcia, C.Gonzalez, A.López, A.Romero, J.Boatella – Influence of variety and geographical origin on the lipid fraction of hazelnuts (Corylus avellana L.) from Spain: (III) oil stability, tocopherol content and some mineral contents (Mn, Fe, Cu) – Food Chemistry Volume 53, Issue 1, 1995, Pages 71-74 https://doi.org/10.1016/0308-8146(95)95789-9
fonte: Science Direct
NOCCIOLE/cacao
Adamo M, Labate A M, Ferrulli A, Macrì C, Terruzzi I, Luzi L – Effects of hazelnuts and cocoa on vascular reactivity in healthy subjects: a randomised study – Int J Food Sci Nutr. 2017 Jul 9:1-12. doi: 10.1080/09637486.2017.1348492.
fonte: PubMed
ETICHETTATURA ALIMENTARE
ETICHETTATURA ALIMENTARE – Ministero dello sviluppo economico
fonte: Ministero dello sviluppo economico
DECRETO LEGISLATIVO 15 dicembre 2017, n. 231 Disciplina sanzionatoria per la violazione delle disposizioni del regolamento (UE) n. 1169/2011, relativo alla fornitura di informazioni sugli alimenti ai consumatori e l’adeguamento della normativa nazionale alle disposizioni del medesimo regolamento (UE) n. 1169/2011 e della direttiva 2011/91/UE, ai sensi dell’articolo 5 della legge 12 agosto 2016, n. 170 «Legge di delegazione europea 2015». (18G00023) (GU Serie Generale n.32 del 08-02-2018)
fonte: Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana
DECRETO LEGISLATIVO 15 settembre 2017, n. 145 Disciplina dell’indicazione obbligatoria nell’etichetta della sede e dell’indirizzo dello stabilimento di produzione o, se diverso, di confezionamento, ai sensi dell’articolo 5 della legge 12 agosto 2016, n. 170 – Legge di delegazione europea 2015. (17G00158) (GU Serie Generale n.235 del 07-10-2017)
fonte: Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana
REGOLAMENTO (UE) N. 1169/2011 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 25 ottobre 2011 relativo alla fornitura di informazioni sugli alimenti ai consumatori, che modifica i regolamenti (CE) n. 1924/2006 e (CE) n. 1925/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio e abroga la direttiva 87/250/CEE della Commissione, la direttiva 90/496/CEE del Consiglio, la direttiva 1999/10/CE della Commissione, la direttiva 2000/13/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, le direttive 2002/67/CE e 2008/5/CE della Commissione e il regolamento (CE) n. 608/2004 della Commissione
fonte: EUR-Lex
DECRETO LEGISLATIVO 27 gennaio 1992, n. 109 Attuazione delle direttive n. 89/395/CEE e n. 89/396/CEE concernenti l’etichettatura, la presentazione e la pubblicità dei prodotti alimentari
fonte: Aesinet
nota per le normative citate: “ed eventuali successive modifiche ed integrazioni”
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