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ZUCCOTTINI di “FORMAGGIO di RISO” con salsina di fagioli rossi e salvia – “LATTE di RISO”: come farlo in casa e cosa sapere per acquistarlo consapevolmente

con intervista alla Prof.ssa Nicoletta Pellegrini e la collaborazione del Prof. Avv. Paolo Borghi

14 Dicembre 2018 di valeria claudia scrivi un commento

zuccottini formaggio riso
Questa ricetta è nata da un esperimento :-): provare a fare una specie di “formaggio”* utilizzando il “latte di riso”*.
Ho pasticciato alcuni ingredienti e li ho messi a riposare in degli stampini.
Una volta pronti per essere serviti, gli zuccottini di “formaggio di riso” mi sembravano troppo bianchi ;-), così ho aggiunto un po’ di colore…

ZUCCOTTINI di “FORMAGGIO DI RISO” con salsina di fagioli rossi e salvia!

RICETTE:
ZUCCOTTINI di “FORMAGGIO di RISO” con salsina di fagioli rossi e salvia
 
“LATTE di RISO”
 
ETICHETTE: “LATTE di RISO” – con intervista alla Prof.ssa Nicoletta Pellegrini e la collaborazione del Prof. Avv. Paolo Borghi

 
 
 
 
 
 
 
 

INGREDIENTI per 2 zuccottini

per gli zuccottini di “formaggio di riso”

  • 300 ml di “latte di riso” (bevanda vegetale a base di riso) non zuccherato
  • 3 cucchiai di farina semintegrale (tipo 2)
  • 30 ml di olio di semi di girasole estratto a freddo + qualche goccia per ungere gli stampini
  • 1 cucchiaino di agar agar in polvere
  • un po’ di sale

per la salsina e la decorazione

  • 4 cucchiai di fagioli rossi in scatola (o precedentemente lessati)
  • 5 cucchiai di acqua
  • 1 cucchiaio di olio extra vergine di oliva
  • un pizzico di sale
  • qualche foglia di salvia (1 piccola per la salsa e 10 ca. per guarnire)
  • 1/2 cucchiaio ca. di semi di papavero (a piacere)

PREPARAZIONE degli zuccottini di “formaggio di riso”

1. versare in una pentola il “latte di riso” (300 ml) ed aggiungere lentamente la farina (3 cucchiai) mescolando

versare bevanda di riso pentola

aggiungere farina mescolando

2. cuocere a fiamma molto bassa per 5 minuti

cuocere a fiamma molto bassa

3. unire l’olio di semi di girasole (30 ml) a filo, girare e portare a leggera ebollizione

aggiungere olio a filo

mescolare dopo aver aggiuto olio

portare a leggera ebollizione
 
 
 
 
 
 

4. spegnere il fuoco ed aggiungere 1 cucchiaino di agar agar in polvere rimestando energicamente per evitare che si formino grumi  – se dovesse restare qualche parte non amalgamata si eliminerà comunque nel passaggio successivo 😉

aggiungere agar agar mescolando

5. salare, lasciare lievemente raffreddare e mixare il composto con un frullatore ad immersione fino ad ottenere una crema liscia con delle bolle

mixare con frullatore ad immersione

preparato a base di riso bolle

6. ungere degli stampini di ca. 8 cm di diametro con un po’ di olio di semi di girasole aiutandosi con un pennello da cucina o con le dita

ungere stampini

7. versare la preparazione a base di riso nelle formine

versare preparazione riso in stampini

8. far riposare gli zuccottini di “formaggio di riso” fin quando non si saranno raffreddati ed iniziati a solidificare

zuccottini raffreddati inizio solidificazione

9. mettere i tortini in frigorifero per almeno 6-8 ore (è possibile preparare gli zuccottini di “formaggio di riso” e completare la ricetta, con la salsina, l’indomani)

zuccottini frigorifero

una volta trascorso il tempo di riposo degli zuccottini di “formaggio di riso” in frigo

10. togliere il “formaggio di riso” dagli stampini capovolgendo le formine su dei piatti piani

capovolgere stampino

togliere zuccottini da stampini

 

PREPARAZIONE della salsina di fagioli rossi e salvia

11. lavare le foglie di salvia e metterle ad asciugare su un canovaccio o sopra a della carta assorbente da cucina

lavare foglie salvia

foglie salvia ad asciugare

12. sciacquare i fagioli in scatola (4 cucchiai) in un colino

sciacquare fagioli in scatola

13. versare in un robot da cucina i fagioli rossi, 5 cucchiai di acqua, 1 cucchiaio di olio extravergine di oliva, 1 foglia piccola di salvia ed un pizzico di sale – mixare bene il tutto

versare ingredienti robot cucina

mixare gli ingredienti

14. travasare la salsa di fagioli rossi e salvia in una pompetta per decorazioni (o in una tasca da pasticcere)

travasare salsa pompetta

decorazione

15. guarnire gli zuccottini di “formaggio di riso”  a piacere con la salsina di fagioli rossi, le foglie di salvia e qualche seme di papavero

zuccottino 1 decorato

zuccottino 2 decorato

A preferenza, gustare il piatto così come è o leggermente scaldato (es. a bagno maria).

Il risultato finale di questa ricetta dipenderà in buona parte dal tipo di “latte di riso” utilizzato per gli zuccottini  di “formaggio di riso”. L’ottimale sarà usare una bevanda di riso fatta in casa con del riso integrale, penso. Quanto emerso da un’intervista realizzata per questo post – la trovate sotto a partire dalla sezione “INGREDIENTI” – smonterebbe però almeno parzialmente tale ipotesi.

Ad ogni modo, preparare un “latte di riso” casalingo è semplice. Si fanno bollire per circa un’ora una parte di riso con dieci parti di acqua. Ad esempio 100 g  di riso e un litro di acqua. A cottura ultimata si aggiunge un po’ di acqua (con le dosi indicate  ca. 200 ml)  e si frulla il tutto con un mix ad immersione.

versare riso acqua pentola

bollire riso acqua coperchio

aggiungere acquafrullare acqua e riso

versare bevanda riso brocca

"latte di riso" fatto in casa

Facile, ma non velocissimo. Così, il “latte di riso” spesso lo comperiamo confezionato.

Proprio come nel caso di quello di cui andiamo a leggere alcune informazioni in etichetta.

Un prodotto  DENOMINATO

etichetta denominazione bevanda di riso 

 
 
“BEVANDA a BASE di RISO”

bevanda a base di riso

Come mai NON  “latte di riso”?

Perché per legge, lo ricorda una più o meno recente sentenza della Corte di giustizia europea,  i termini “latte”, “formaggio”, “burro”, “yogurt”…, per designare questi alimenti all’atto della commercializzazione o nella pubblicità, sono riservati ai prodotti di origine animale. Fanno eccezione il latte di mandorla, di cocco e il burro di cacao[1]

Quindi, per il “latte di riso” (ma anche ad esempio per quello di soia o avena), in etichetta si trovano denominazioni come “bevanda a base di”, “bevanda di”, “bevanda vegetale di”, “bevanda vegetale a base di”.

 
“Bevanda a base di RISO” – QUALE riso? Va specificato nella DENOMINAZIONE dell’ALIMENTO?

 bevanda a base di riso

 
 
Riguardo all’uso del NOME GENERICO dell’INGREDIENTE nella DENOMINAZIONE di VENDITA di un PRODOTTO FINITO, in una Circolare del Ministero dello Sviluppo Economico si legge che per la Commissione europea “non esiste una regola generale e che ogni caso va considerato a sé, valutando se il consumatore possa o meno essere tratto in inganno e tenendo in considerazione gli standard commerciali impostisi nel tempo”.

Sulla base di ciò, scrive il Ministero, “si ritiene dunque che nella denominazione del prodotto finito possa essere riportato il solo nome generico dell’ingrediente utilizzato, posto il rispetto degli articoli 7 “Pratiche leali d’informazione” e 17 “Denominazione dell’alimento” del regolamento (n.d.r. Reg.(UE) n. 1169/2011), nonché, ove richiesto, il rispetto dell’art. 22 “Indicazione quantitativa degli ingredienti” dello stesso regolamento”[2].
 

“Bevanda BIOLOGICA a base di riso”

 denominazione bevanda riso biologica

Cosa significa “BIOLOGICO”?

La produzione biologica, nel REGOLAMENTO (CE) N. 834/2007 è definita  “un sistema globale di gestione dell’azienda agricola e di produzione agroalimentare basato sull’interazione tra le migliori pratiche ambientali, un alto livello di biodiversità, la salvaguardia delle risorse naturali, l’applicazione di criteri rigorosi in materia di benessere degli animali e una produzione confacente alle preferenze di taluni consumatori per prodotti ottenuti con sostanze e procedimenti naturali”.

La certificazione “bio” attesta quindi il rispetto di un disciplinare che prevede specifiche regole di produzione (es. divieto di utilizzo di sostanze chimiche di sintesi ed OGM in agricoltura, particolari pratiche di alimentazione e cura degli animali, uso limitato di additivi e aromi nei prodotti) , così come precise modalità di etichettatura e controllo.

“BIOLOGICO” nella DENOMINAZIONE di VENDITA (denominazione dell’alimento)

Le parole che si riferiscono alla produzione biologica (es. biologico, bio, eco) possono essere usate nella DENOMINAZIONE di VENDITA di un alimento trasformato quando  almeno il 95 % degli ingredienti di origine agricola in esso contenuti è bio[3].

 
BEVANDA “SENZA GLUTINE”

etichetta denominazione bevanda riso senza glutine
 
 
 
La normativa europea in materia di informazione ai consumatori sull’assenza di glutine o sulla sua presenza in misura ridotta negli alimenti stabilisce che il glutine è la “frazione proteica del frumento, della segale, dell’orzo, dell’avena o delle loro varietà incrociate nonché dei loro derivati, cui alcune persone sono intolleranti, e che è insolubile in acqua e in soluzione di cloruro di sodio 0,5 M”.

“SENZA GLUTINE”

“La dicitura «senza glutine» è consentita solo laddove il contenuto di glutine dell’alimento venduto al consumatore finale non sia superiore a 20 mg/kg”.

L’indicazione “senza glutine”, per i prodotti commercializzati in Europa, ha natura volontaria.

 

[APPROFONDIMENTI

L’ informazione  “SENZA GLUTINE”  può  essere corredata  delle diciture:

– «adatto alle persone intolleranti al glutine»  o  «adatto ai celiaci»,  per gli alimenti di uso comune composti da ingredienti naturalmente privi di glutine

– «specificamente formulato per persone intolleranti al glutine» o «specificamente formulato per celiaci», se gli alimenti sono stati espressamente prodotti, preparati e/o lavorato al fine di:

a) ridurre il tenore di glutine di uno o più ingredienti contenenti glutine;

oppure

b) sostituire gli ingredienti contenenti glutine con altri ingredienti che ne sono naturalmente privi.

(cfr. DECRETO 17 maggio 2016 –   REGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) N. 828/2014).

I prodotti alimentari  NON trasformati “NATURALMENTE PRIVI di GLUTINE”  – es.  chicchi di cereali senza glutine , frutta, uova… –   NON  possono riportare  il claim «senza glutine»  (cfr. artt. 7 – 36 del Reg. (UE) 1169/2011).

I prodotti  sostitutivi  inseribili nel  Registro nazionale italiano degli alimenti senza glutine, quindi erogabili ai soggetti  celiaci attraverso il Sistema Sanitario Nazionale,  sono quelli che  riportano in etichetta le diciture  «senza glutine, specificatamente formulati per celiaci» o «senza glutine, specificatamente formulati per persone intolleranti al  glutine» (cfr. DECRETO 10 agosto 2018 – DECRETO 17 maggio 2016      – REGISTRO NAZIONALE  DEI PRODOTTI DEGLI ALIMENTI EROGABILI A CARICO DEL SSN – Ministero della Salute)].

 

“SENZA GLUTINE”: scritto dove?

In base all’articolo 37 del REGOLAMENTO (UE) N. 1169/2011

“le informazioni VOLONTARIE sugli alimenti non possono occupare lo spazio disponibile per le informazioni obbligatorie sugli alimenti”.  Indicazioni, quest’ultime, fra cui rientra la denominazione del prodotto alimentare. Pertanto, come regola generale, la scritta “SENZA GLUTINE”  non dovrebbe comparire nella denominazione di vendita.

Deroghe riguardo alla denominazione legale sono previste “solo per prodotti con la dicitura senza glutine, seguita dalla dicitura specificatamente formulato per persone intolleranti al glutine (o in alternativa specificatamente formulato per celiaci)”.

È possibile per esempio denominare “pane e pasta senza glutine”, se destinati a persone celiache/intolleranti al glutine.

Tuttavia, di fatto, anche negli altri casi non è vietato scrivere “SENZA GLUTINE” nello stesso campo visivo della denominazione dell’alimento, posto che ciò non impedisca (per ragioni di spazio) di indicare la denominazione di vendita con i requisiti dimensionali prescritti dal Reg. (UE) N. 1169/2011.[4]
 

Che altro osservare in etichetta? Lo scopriamo insieme alla Prof.ssa Nicoletta Pellegrini, docente di “Nutrizione umana applicata” presso l’Università degli Studi di Parma e tecnologo alimentare.

INGREDIENTI[5]

etichetta ingredienti bevanda riso

 

La lista degli ingredienti del “latte di riso” del nostro caso indica che il prodotto è costituito principalmente da acqua di sorgente (primo ingrediente).

Un “latte di riso” preparato con acqua di sorgente è in genere preferibile rispetto ad uno fatto con semplice “acqua”?

Le acque di sorgente hanno origine sotterranea (emergenze naturali o  pozzi) e possono subire, al pari delle acque minerali naturali, solo alcuni trattamenti. Ad esempio, la rimozione dell’arsenico e la separazione dei composti di ferro, manganese e zolfo. Queste acque non sono quindi sottoposte a disinfezione, operazione finalizzata alla distruzione di microrganismi patogeni quali batteri e virus. Processo in cui possono essere utilizzate sostanze, come il cloro, che in particolari condizioni potrebbero dare origine a prodotti secondari del trattamento potenzialmente dannosi per l’uomo.

Le acque di sorgente devono rispettare gli stessi valori MICROBIOLOGICI fissati dalla legge per le acque minerali, ma si differenziano da quest’ultime essenzialmente in termini di COMPOSIZIONE  (ne è un caso il residuo fisso:  per le acque minerali non c’è un limite per il contenuto dei sali disciolti, mentre per le acque di sorgente la quantità massima indicativa è di 1500 milligrammi per litro) e di livelli ammessi per le SOSTANZE CONTAMINANTI o INDESIDERATE. Riguardo a tali variabili, ed anche per le CARATTERISTICHE ORGANOLETTICHE (odore, sapore…), è sufficiente che le acque di sorgente osservino i parametri normativi applicabili alle “acque destinate al consumo umano”.

Per le acque di sorgente è previsto il riconoscimento da parte del Ministero della Salute, ma non – come è possibile invece per le “minerali naturali” – l’esame sul piano farmacologico, clinico e fisiologico. Non si possono pertanto attribuire alle acque di sorgente proprietà benefiche[6].

Secondo la Prof.ssa Pellegrini “è probabile che un’acqua di sorgente sia preferibile ad un’ordinaria acqua potabile, ma il suo uso in una bevanda di riso non migliora sostanzialmente le caratteristiche nutrizionali del prodotto“.

Nell’elenco degli ingredienti c’è poi il riso italiano biologico.

RISO “bianco”, integrale o semilavorato?[7]

Gli ingredienti devono essere riportati in etichetta usando la loro denominazione specifica (laddove contemplata).

Disposizioni di legge nazionali prevedono che il RISO è il prodotto ottenuto dalla lavorazione del riso GREGGIO (= risone = seme rivestito dalle glumelle denominate lolla) con completa  asportazione della  lolla  e  successiva  parziale o totale rimozione del pericarpo e del germe (= riso LAVORATO = riso RAFFINATO).

Se il riso è invece INTEGRALE (sola eliminazione della lolla per rendere l’alimento commestibile) o SEMILAVORATO (lavorazione diversa da quella che prevede la rimozione della lolla e la limitata o la completa asportazione di pericarpo e germe), ciò deve essere precisato nella denominazione del riso[8].

infografica struttura composizione riso e risone

 

infografica lavorazione riso

 
Pertanto, in caso di utilizzo di riso integrale o semilavorato come ingrediente, si dovrebbe trovare la parola  “integrale” o “semilavorato” anche nella lista degli ingredienti.

È possibile quindi ipotizzare che il riso contenuto nel prodotto in esame sia RAFFINATO (= LAVORATO: con “totale eliminazione di pericarpo e germe” oppure con “asportazione di una parte di pericarpo e germe”)**.

[**Considerando le disposizioni contenute nella vigente normativa italiana relativa al mercato interno del riso, decreto legislativo di recente applicazione.

L’etichettatura del caso in oggetto, in quanto rientrante nella fase transitoria, potrebbe osservare però la “disciplina” della  legge 18 marzo 1958,  n. 325 (e s.m.i.), abrogata a decorrere dal  1° settembre 2018. In tale ipotesi il riso nella bevanda potrebbe essere RAFFINATO o SEMIRAFFINATO.

 (cfr.

Art. 28 DECRETO LEGISLATIVO 27 gennaio 1992, n. 109 “R i s o 1. L’art. 1 della legge 18 marzo 1958, n. 325, è sostituito dal seguente”Art. 1. – 1. Il nome di riso è riservato al prodotto ottenuto dalla lavorazione del risone con completa asportazione della lolla e successiva operazione di raffinatura.2. E’ tuttavia consentito l’utilizzo del nome riso per il prodotto al quale sia stata comunque asportata la lolla, non rispondente alla definizione di cui al comma 1 purché  sia accompagnato dalla indicazione relativa alla diversa lavorazione o al particolare trattamento subito dal risone, quali riso integrale, riso parboilet, riso soffiato”.

nota 7 e 8)]
 
Generalmente è meglio scegliere bevande di riso ottenute con riso integrale?

Il riso integrale, rispetto a quello raffinato contiene meno carboidrati (fattore che contestualmente ad altre caratteristiche compositive ne determina un indice glicemico inferiore) e quantità più elevate di proteine (poche), di grassi benefici (Omega 6-3, fitosteroli), fibre (principalmente insolubili – comprendono però anche fattori potenzialmente antinutrizionali quali i fitati), sali minerali (soprattutto Fosforo, Potassio, Calcio e Ferro) e vitamine (specialmente Niacina, Tiamina, vitamina E, Riboflavina).

Il riso integrale è inoltre ricco di composti fenolici, come tricina ed acido ferulico, sostanze con proprietà antiossidanti ed antinfiammatorie[9].

Grazie alla sua particolare composizione, il riso integrale può quindi essere un buon alleato nella prevenzione di alcuni tumori quali quelli a colon, pancreas e seno (recidive incluse). Ma anche per ridurre il rischio di obesità, diabete, colesterolo alto, malattie cardiovascolari, infettive, dell’apparato respiratorio e digerente in genere[10].

Da annotare che il Codice Europeo Contro il Cancro ed Fondo Mondiale per la Ricerca sul Cancro (WCRF – World Cancer Research Fund International) raccomandano di consumare molti cereali integrali[11].

Fin qui abbiamo parlato di “riso integrale”. “MA ATTENZIONE” – spiega la Prof.ssa Pellegrini – “nelle bevande a base di riso, ovvero in prodotti trasformati, le caratteristiche positive del riso integrale si disperdono. Il processo di lavorazione distrugge infatti la struttura del cereale e a parte forse ritrovare nel “latte di riso integrale” un po’ più di micronutrienti, non si hanno vantaggi particolari a prediligere prodotti ottenuti con riso integrale anziché quelli preparati con riso raffinato”.

Il fatto che il riso utilizzato in un “latte di riso” sia biologico dà al prodotto un valore aggiunto?

Il riso biologico, coltivato cioè osservando specifiche regole fra cui il divieto di uso di pesticidi di sintesi, può rappresentare vantaggi a livello “ambientale”.

In termini di possibilità di riscontrare eventuali migliori caratteristiche “nutrizionali” e minori residui di pesticidi e metalli pesanti il riso biologico sembra abbia però particolarmente senso in caso di riso integrale.

Questo, perché sostanze benefiche quali polifenoli, vitamine e sali minerali, così come
prodotti fitosanitari e “metalli” (ad esempio arsenico e cadmio), si concentrano soprattutto nelle parti più esterne del chicco. Frazioni della cariosside che nel riso raffinato vengono totalmente o parzialmente eliminate.

Da ricordare, inoltre, che:

– l’eventuale presenza di micotossine, in cereali bio e non, è altamente variabile e dipende da diversi fattori (sia sul campo che in fase di stoccaggio);

– la legge prevede limiti al contenuto di sostanze contaminanti negli alimenti. Quindi, a livello di sicurezza igienico sanitaria, sia i prodotti biologici, che quelli convenzionali, sono regolamentati;

– alcuni studi scientifici rilevano che gli alimenti coltivati biologicamente presentano valori più alti di antiossidanti e sali minerali e minori quantità di pesticidi e di alcuni metalli pesanti. Altri studi, in particolare riguardo alle differenze di “nutrienti” in cibi bio e tradizionali, riportano invece risultati contrastanti;

– le colture di riso biologico e quelle di riso italiano prevedono entrambe l’assenza di utilizzo di OGM (organismi geneticamente modificati – ad eccezione di uno 0,9% che potrebbe essere dovuto ad inquinamento dell’ambiente)[12].

“Comunque” – sostiene Pellegrini – “essendo il latte di riso un prodotto trasformato in cui le frazioni estratte dal riso sono molto diluite in acqua, queste considerazioni non hanno molta importanza. Che una bevanda di riso sia preparata con riso raffinato o integrale, biologico o meno, ha un peso trascurabile rispetto alla qualità della bevanda”.

ORIGINE del RISO[13]

“Riso italiano”: migliore di quello di provenienza estera?

“Non necessariamente” – dice la Pellegrini – “ma potrebbe essere opportuno scegliere riso coltivato in Italia per responsabilità civile ed ambientale“.

 
APPROFONDIMENTI

L’origine del riso non dovrebbe essere riportata nell’elenco degli ingredienti [cfr. nota 8].

Informazioni in etichetta affini da non confondere con l’“origine del riso”

BIOLOGICO –  origine materie prime agricole che fanno parte del prodotto[14]
 – es. bevanda di riso – origine del riso e delle materie prime degli oli in essa contenuti.

infografica bevanda riso bilogico

 

PRODOTTO IN ITALIA[15]

 etichetta prodotto in Italia
 
 
 
 
 
 
“Made in Italy” = indicazione che in generale è per legge applicabile su merci

interamente ottenute in Italia

o

la cui ultima trasformazione sostanziale è avvenuta in Italia.

 

PRODUTTORE – stabilimento di produzione    

etichetta produttore stabilimento produzione
 
 
 
 
 
 
 
 
= chi ha prodotto e dove 

“La sede dello stabilimento  di  produzione  o,  se  diverso,  di confezionamento…  è identificata dalla località e dall’indirizzo dello stabilimento …”[16].
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INDICAZIONE QUANTITATIVA degli INGREDIENTI[17]

 “Latte di riso” con il 17 % di riso. Una buona quantità?

Il 17 % di riso è la percentuale che contengono più o meno quasi tutte le bevande a base di riso confezionate.
In commercio si trovano anche prodotti con minore quantità di riso.

 

La lista degli ingredienti segue con olio di semi di girasole e olio di semi di cartamo biologici.
Cosa ci fanno degli oli nel “latte di riso”? Sono componenti consigliabili?
E ci sono oli da preferire ad altri, quando si sceglie una bevanda vegetale?

Gli oli vegetali – spiega la Prof.ssa Pellegrini – “vengono aggiunti alle bevande vegetali per arricchirle di grassi e avvicinare la loro composizione a quella del latte vaccino che spesso vanno a sostituire.

Ciò a cui si dovrebbe prestare attenzione è la qualità dell’olio.
Sarebbe bene considerare qual è la materia prima (semi di girasole, cartamo, lino…) ed il processo di lavorazione dell’olio .

Ad esempio, tra la composizione dell’olio di girasole e di quello di cartamo, non c’è molta differenza. Migliore potrebbe essere un olio di lino, perché ricco di acido a-linolenico, pertanto fonte di Omega 3. Quest’ultimo è però forse troppo ossidabile per essere usato da solo in bevande vegetali e lo si potrebbe impiegare in associazione ad altri oli.
Che gli oli all’interno di una bevanda vegetale siano biologici o non biologici, successivamente, poco importa; stiamo parlando di basse percentuali.

Quello che invece può aiutare nella valutazione degli oli, è verificare se risultino estratti a freddo (indicazione non specificata nel nostro caso di etichettatura), in quanto probabilmente preservano meglio le loro caratteristiche nutrizionali.[18]

Le aggiunte di oli in quanto tali, non sono quindi da evitare come a volte si pensa”. “Stesso discorso” – continua Pellegrini – “per le fortificazioni con sali minerali (soprattutto Calcio) e vitamine (D2, B12, B2): sono necessarie per avere un prodotto che sostituisca degnamente il latte vaccino.

Addizioni da scansare sono, se vogliamo, quelle di aromi (vaniglia, cioccolato…) ed additivi, ma “obbligatoriamente” e soprattutto quelle di zuccheri.[19].  
Altro zucchero renderebbe il già dolce “latte di riso” al naturale una bevanda ancor più capace di innalzare rapidamente la glicemia (la quantità di glucosio nel sangue)”.
Ricordiamo che consumare spesso tanti alimenti dolci può aumentare il rischio di sovrappeso, obesità, diabete, malattie cardiovascolari e tumori.[20].

Nel nostro caso, non ci sono “addizioni”

etichetta ingredienti bevanda riso

 
e l’assenza di zuccheri aggiunti è specificata.

 etichetta senza zuccheri aggiunti

 

scritta senza zuccheri aggiunti in ingredienti

 
 
 
 

Sulla confezione è inoltre scritto che il “latte di riso” contiene naturalmente zuccheri, indicazione obbligatoria per legge[21].

etichetta contiene naturalmente zuccheri

 
 
 

Ultimo ingrediente in etichetta, il sale marino.
Come mai si aggiunge il sale al “latte vegetale”?

Verosimilmente per esaltare il gusto (“dolce-salato”) ed aumentare quindi la palatabilità del prodotto.

Pellegrini evidenzia che “le bevande vegetali hanno un contenuto di sale che può essere anche il triplo di quello del latte vaccino, facendoci introdurre sale con prodotti che non ci aspetteremmo lo contenesse. Il sale è un ingrediente ammissibile se non è troppo. Meno sale aggiunto c’è, meglio è.

Il valore di sale totale in etichetta dovrebbe essere il più basso possibile. Simile a quello del latte: 0,1 g su 100 ml”. (nel nostro caso pratico abbiamo 0,10 g di sale, ovvero 0,1 g ogni 100 ml – cfr.sotto)”.[22]

VALORI NUTRIZIONALI[23]

Cosa mostra la tabella nutrizionale del “latte di riso” in esame?

tabella nutrizionale bevanda riso

 

 

 
 

 

 

 

 

 

 

 

 

Come prima cosa notiamo che i valori più alti sono quelli  dei CARBOIDRATI /zuccheri (carboidrati tot. 13 g/100 ml – zuccheri 4,8 g/100 ml), in quanto il prodotto è a base di riso, alimento composto soprattutto da carboidrati.

La percentuale di GRASSI nella bevanda (1,4 g su 100 ml) è nel complesso bassa. Leggiamo inoltre che i lipidi  sono in minima parte, lo 0,2 g/100 ml, saturi (potenzialmente dannosi per cuore ed arterie).

Data anche la presenza dell’olio di semi di girasole e di quello di cartamo nella preparazione a base di riso, sappiamo che gli acidi grassi sono principalmente polinsaturi (una categoria di grassi “buoni”, in particolare se presentano un adeguato rapporto fra Omega 3 e Omega 6).

L’APPORTO CALORICO, che deriva qui in buona parte da carboidrati e grassi, presenti complessivamente nella misura di 14,4 g per 100 ml di prodotto, è di 66 Kcal ogni 100 ml di “latte di riso”. Una medio-alta quantità di calorie.
Calcolando che solitamente si assume un bicchiere da 200 ml ca. di bevanda, a porzione si avranno circa 130 Kcal.

Ci sono poi poche PROTEINE: meno di 0,5 g su 100 ml di prodotto.   Il “latte di riso” contiene normalmente una scarsa quantità di proteine, in quanto il riso presenta basse percentuali di questo nutriente.

Nella tabella troviamo infine indicata la quantità di SALE nel prodotto: 0,10 g su 100 ml. Dose che si riferisce al sale naturalmente presente nella bevanda vegetale e, come abbiamo visto, a quello aggiunto (ingrediente sale marino in etichetta). Considerando  che un alimento è ritenuto a basso contenuto di sale se ha non più di 0,3 g di sale ogni 100g/ml di prodotto, ci troviamo di fronte ad un valore basso. “In ogni caso” – raccomanda la Pellegrini –  “dovremmo rammentare che per coprire i fabbisogni medi giornalieri di sale non è necessario aggiungere questo ingrediente agli alimenti e che noi solitamente assumiamo molto sale”.[24]  

In etichetta non sono specificati i valori di fibre, sali minerali e vitamine. Dati non obbligatori per legge e, per minerali e vitamine, indicabili se presenti nei prodotti in quantità significative[25].

Concludiamo dicendo che, come si evince anche dall’analisi dei valori nutrizionali della bevanda dell’esempio, il “latte di riso” è in generale ricco di zuccheri semplici, povero di proteine e poco grasso.

Questa tipologia di bevanda è quindi dolce, energetica e rapidamente digeribile.

“Fra i vari latti vegetali” – commenta la Prof.ssa Pellegrini – “quello di riso è il peggiore. Contiene troppi zuccheri. Dovrebbe essere al massimo consumato occasionalmente. Magari lo si potrebbe sostituire con altre bevande vegetali quali quelle a di base di soia (apprezzabili quantità di proteine con maggior valore biologico di quelle del riso e “grassi buoni”, pochi zuccheri), di mandorla (con “grassi benefici” e vit. E) e di avena (abbastanza zuccheri semplici, ma più fibre, pochi grassi e proteine).
Andrebbe comunque sempre considerato che le bevande vegetali sono qualcosa di molto diverso dal latte vaccino e quindi nella loro scelta ci si dovrebbe orientare verso prodotti che forniscano almeno gli stessi nutrienti (proteine intorno al 3.5%, Calcio, vitamine D, B2, B12).

Un recente studio condotto su diciassette tipi di “latte vegetale”, ha rilevato che la maggior parte dei prodotti analizzati mostrava basse qualità nutrizionali e che le proprietà nutritive e fisico-chimiche dei sostituti del latte a base vegetale dipendono fortemente dalla fonte, dalla lavorazione e dalla fortificazione”.[26]

Riassumendo… QUALE dallo SCAFFALE? – Come scegliere il “latte di riso”?

 
Si ringrazia per la gentile collaborazione alla revisione finale delle parti dell’articolo riguardanti gli aspetti normativi, il Prof. Avv. Paolo Borghi, Ordinario di Diritto alimentare presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Ferrara.

 
 

[1] cfr.

REGOLAMENTO (UE) N. 1169/2011 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 25 ottobre 2011 relativo alla fornitura di informazioni sugli alimenti ai consumatori, che modifica i regolamenti (CE) n. 1924/2006 e (CE) n. 1925/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio e abroga la direttiva 87/250/CEE della Commissione, la direttiva 90/496/CEE del Consiglio, la direttiva 1999/10/CE della Commissione, la direttiva 2000/13/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, le direttive 2002/67/CE e 2008/5/CE della Commissione e il regolamento (CE) n. 608/2004 della Commissione – in particolare art. 17 – All. VI 
fonte: EUR-Lex

DECRETO LEGISLATIVO 27 gennaio 1992, n. 109 Attuazione delle direttive n. 89/395/CEE e n. 89/396/CEE concernenti l’etichettatura, la presentazione e la pubblicità dei prodotti alimentari art.4
fonte: Aesinet
                                                  
* cfr.

Corte di Giustizia UE, Settima Sezione, sentenza 14 giugno 2017, causa C-422/16 – «Rinvio pregiudiziale – Organizzazione comune dei mercati dei prodotti agricoli – Regolamento (UE) n. 1308/2013 – Articolo 78 e allegato VII, parte III – Decisione 2010/791/UE – Definizioni, designazioni e denominazioni di vendita – “Latte” e “prodotti lattiero-caseari” – Denominazioni utilizzate per la promozione e la commercializzazione d’alimenti puramente vegetali»
fonte: CVURIA Corte di giustizia dell’Unione europea

REGOLAMENTO (UE) N. 1308/2013 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIOdel 17 dicembre 2013 recante organizzazione comune dei mercati dei prodotti agricoli e che abroga i regolamenti (CEE) n. 922/72, (CEE) n. 234/79, (CE) n. 1037/2001 e (CE) n. 1234/2007 del Consiglio – art. 78 e allegato VII, parte III
fonte: EUR-Lex

DECISIONE DELLA COMMISSIONE del 20 dicembre 2010 che fissa l’elenco dei prodotti di cui all’allegato XII, punto III.1, secondo comma, del regolamento (CE) n. 1234/2007 del Consiglio (rifusione) [notificata con il numero C(2010) 8434] (2010/791/UE) All. I
fonte: EUR-Lex

REGOLAMENTO (CE) N. 1234/2007 DEL CONSIGLIO del 22 ottobre 2007 recante organizzazione comune dei mercati agricoli e disposizioni specifiche per taluni prodotti agricoli (regolamento unico OCM) (abrogato)
fonte: EUR-Lex

[2] cfr.
Ministero dello Sviluppo Economico DIREZIONE GENERALE PER LA POLITICA INDUSTRIALE, LA COMPETITIVITA’ E LE PICCOLE E MEDIE IMPRESE DIVISIONE VIII – INDUSTRIA AGROALIMENTARE, DEL MADE IN ITALY E INDUSTRIE CREATIVE – Chiarimenti interpretativi forniti dalla Commissione europea riguardo al coordinamento delle disposizioni di cui al decreto legislativo del 27 gennaio 1992 n. 109,  con le disposizioni del regolamento
(UE) n. 1169/2011, relativo alla fornitura di informazioni sugli alimenti ai consumatori – 14 dic. 2016
fonte: Ministero dello Sviluppo Economico

REGOLAMENTO (UE) N. 1169/2011 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 25 ottobre 2011 relativo alla fornitura di informazioni sugli alimenti ai consumatori, che modifica i regolamenti (CE) n. 1924/2006 e (CE) n. 1925/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio e abroga la direttiva 87/250/CEE della Commissione, la direttiva 90/496/CEE del Consiglio, la direttiva 1999/10/CE della Commissione, la direttiva 2000/13/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, le direttive 2002/67/CE e 2008/5/CE della Commissione e il regolamento (CE) n. 608/2004 della Commissione – in particolare artt. 17- All. VI 
fonte: EUR-Lex

[DECRETO LEGISLATIVO 27 gennaio 1992, n. 109 Attuazione delle direttive n. 89/395/CEE e n. 89/396/CEE concernenti l’etichettatura, la presentazione e la pubblicità dei prodotti alimentari in particolare  art. 4 –  art.4, comma 5-bis. (introdotto con D.lgs 181/2003)
fonte: Aesinet]

[3] cfr.

REGOLAMENTO  (UE)  2018/848  DEL  PARLAMENTO  EUROPEO  E  DEL  CONSIGLIO del  30  maggio  2018 relativo    alla    produzione    biologica    e    all’etichettatura    dei    prodotti    biologici    e    che    abroga    il    regolamento  (CE)  n.  834/2007  del  Consigliosi applica a decorrere dal 1° gennaio 2021
fonte: EUR-Lex

REGOLAMENTO (CE) N. 1235/2008 DELLA COMMISSIONE dell’8 dicembre 2008 recante modalità di applicazione del regolamento (CE) n. 834/2007 del Consiglio per quanto riguarda il regime di importazione di prodotti biologici dai paesi terzi
fonte: EUR-Lex

REGOLAMENTO (CE) N. 889/2008 DELLA COMMISSIONE del 5 settembre 2008 recante modalità di applicazione del regolamento (CE) n. 834/2007 del Consiglio relativo alla produzione biologica e all’etichettatura dei prodotti biologici, per quanto riguarda la produzione biologica, l’etichettatura e i controlli
fonte: EUR-Lex

REGOLAMENTO (CE) N. 834/2007 DEL CONSIGLIO del 28 giugno 2007 relativo alla produzione biologica e all’etichettatura dei prodotti biologici e che abroga il regolamento (CEE) n. 2092/91
fonte: EUR-Lex

DECRETO 18 luglio 2018  Disposizioni per l’attuazione dei regolamenti (CE) n. 834/2007 e n. 889/2008 e loro successive modifiche e integrazioni, relativi alla produzione biologica e all’etichettatura dei prodotti biologici. Abrogazione e sostituzione del decreto n. 18354 del 27 novembre 2009. (Decreto n. 6793). (18A05693) (GU Serie Generale n.206 del 05-09-2018)
fonte: Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana

[4] cfr.

DECRETO 10 agosto 2018 Limiti massimi di spesa per l’erogazione dei prodotti senza glutine, di cui all’articolo 4, commi 1 e 2, della legge 4 luglio 2005, n. 123, recante: «Norme per la protezione dei soggetti malati di celiachia». (18A05590) (GU Serie Generale n.199 del 28-08-2018)
fonte: Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana

Ministero della Salute   DIREZIONE GENERALE PER L’IGIENE E LA SICUREZZA DEGLI ALIMENTI E LA NUTRIZIONE 22/07/2016 Applicazione del regolamento (UE) n, 828/2014 della Commissione del 30 luglio 2014 relativo alle prescrizioni riguardanti l’informazione dei consumatori sull’assenza di glutine o sulla sua presenza in misura ridotta negli alimenti
fonte: Ministero dello sviluppo economico

DECRETO 17 maggio 2016 Assistenza sanitaria integrativa per i prodotti inclusi nel campo di applicazione del regolamento (UE) 609/2013 e per i prodotti alimentari destinati ai celiaci e modifiche al decreto 8 giugno 2001. (16A04367) (GU Serie Generale n.136 del 13-06-2016)
fonte: Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana

Ministero della Salute DIREZIONE GENERALE IGIENE E SICUREZZA ALIMENTI E NUTRIZIONE UFFICIO IV ex DGSAN – Aggiornamenti conseguenti all’evoluzione normativa connessa con l’entrata in vigore del regolamento (UE) 609/2013 07 luglio 2015
fonte: Aggiornamenti in vista dell’abrogazione della direttiva 2009/39/CE sugli alimenti destinati ad una alimentazione particolare – Ministero della Salute

REGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) N. 828/2014 DELLA COMMISSIONE del 30 luglio 2014 relativo alle prescrizioni riguardanti l’informazione dei consumatori sull’assenza di glutine o sulla sua presenza in misura ridotta negli alimenti
fonte: EUR-Lex

REGOLAMENTO DELEGATO (UE) N. 1155/2013 DELLA COMMISSIONE del 21 agosto 2013 che modifica il regolamento (UE) n. 1169/2011 del Parlamento europeo e del Consiglio relativo alla fornitura di informazioni sugli alimenti ai consumatori per quanto riguarda le informazioni sull’assenza di glutine o sulla sua presenza in misura ridotta negli alimenti
fonte: EUR-Lex

REGOLAMENTO (UE) N. 609/2013 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIOdel 12 giugno 2013 relativo agli alimenti destinati ai lattanti e ai bambini nella prima infanzia, agli alimenti a fini medici speciali e ai sostituti dell’intera razione alimentare giornaliera per il controllo del peso e che abroga la direttiva 92/52/CEE del Consiglio, le direttive 96/8/CE, 1999/21/CE, 2006/125/CE e 2006/141/CE della Commissione, la direttiva 2009/39/CE del Parlamento europeo e del Consiglio e i regolamenti (CE) n. 41/2009 e (CE) n. 953/2009 della Commissione
fonte: EUR-Lex

REGOLAMENTO (UE) N. 1169/2011 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 25 ottobre 2011 relativo alla fornitura di informazioni sugli alimenti ai consumatori, che modifica i regolamenti (CE) n. 1924/2006 e (CE) n. 1925/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio e abroga la direttiva 87/250/CEE della Commissione, la direttiva 90/496/CEE del Consiglio, la direttiva 1999/10/CE della Commissione, la direttiva 2000/13/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, le direttive 2002/67/CE e 2008/5/CE della Commissione e il regolamento (CE) n. 608/2004 della Commissione
fonte: EUR-Lex

[cfr. anche

REGOLAMENTO (CE) N. 41/2009 DELLA COMMISSIONE del 20 gennaio 2009 relativo alla composizione e all’etichettatura dei prodotti alimentari adatti alle persone intolleranti al glutine
abrogato dal Reg. (UE) n. 609/2013  con decorrenza dal 20 luglio 2016]
fonte: EUR-Lex

Registri nazionali alimenti a fini medici speciali, senza glutine e formule per lattanti – Ministero della Salute
fonte: Ministero della Salute

[5] cfr.

REGOLAMENTO (UE) N. 1169/2011 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 25 ottobre 2011 relativo alla fornitura di informazioni sugli alimenti ai consumatori, che modifica i regolamenti (CE) n. 1924/2006 e (CE) n. 1925/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio e abroga la direttiva 87/250/CEE della Commissione, la direttiva 90/496/CEE del Consiglio, la direttiva 1999/10/CE della Commissione, la direttiva 2000/13/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, le direttive 2002/67/CE e 2008/5/CE della Commissione e il regolamento (CE) n. 608/2004 della Commissione – art. 18 
fonte: EUR-Lex

DECRETO LEGISLATIVO 27 gennaio 1992, n. 109Attuazione delle direttive n. 89/395/CEE e n. 89/396/CEE concernenti l’etichettatura, la presentazione e la pubblicità dei prodotti alimentari in particolare  – art. 5
fonte: Aesinet

[6] APPROFONDIMENTI

“Acque potabili” – Ministero della Salute
fonte: Ministero della Salute

“Acque potabili” – ARPAT – Agenzia regionale per la protezione ambientale della Toscana
fonte: ARPAT

Parlamento europeo – comunicato stampa 23/10/2018 – “Acqua potabile: nuove regole per migliorare la qualità e ridurre i rifiuti di plastica”
fonte: Parlamento europeo

Commissione europea – comunicato stampa 01/02/2018 – “Acqua potabile più sicura per tutti gli europei”
fonte: European Commission

“Acque di sorgente” – ARPAT – Agenzia regionale per la protezione ambientale della Toscana
fonte: ARPAT

“Acque minerali naturali” – ARPAT – Agenzia regionale per la protezione ambientale della Toscana
fonte: ARPAT

DECRETO LEGISLATIVO 8 ottobre 2011, n. 176 Attuazione della direttiva 2009/54/CE, sull’utilizzazione e la commercializzazione delle acque minerali naturali. (11G0218) (GU Serie Generale n.258 del 05-11-2011) [Capo I ACQUE MINERALI NATURALI – Capo II ACQUE DI SORGENTE]
fonte: Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana

“Valutazione dei rischi e dei benefici derivanti dal trattamento delle acque destinate al consumo umano” – Giorgio Moretti- Laboratorio di Epidemiologia Ambientale Dipartimento di Medicina Ambientale e Sanità Pubblica Università degli Studi di Padova
fonte: Istituto Superiore di Sanità

[7] N.B.

La risposta al presente quesito tiene in considerazione la vigente normativa italiana relativa al mercato interno del riso, decreto legislativo di recente applicazione.

L’etichettatura del caso in esame, in quanto rientrante nella fase transitoria, potrebbe osservare però le disposizioni della  legge 18 marzo 1958, n. 325 (e s.m.i.), abrogata a decorrere dal  1° settembre 2018

 “Art. 13 Disposizioni transitorie

  1. Per il periodo anteriore all’abrogazione della legge 18  marzo 1958,  n.  325,  ai  sensi  dell’articolo  15,  è  consentito   il confezionamento del riso conformemente alle disposizioni della  legge 18 marzo 1958, n. 325.
  2. Il riso confezionato ai sensi del comma 1 può essere  venduto fino all’esaurimento delle scorte.

 fonte: Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana

cfr. nota 8

[8] cfr.

DECRETO LEGISLATIVO 4 agosto 2017, n. 131  Disposizioni concernenti il mercato interno del riso, in attuazione dell’articolo 31 della legge 28 luglio 2016, n. 154. (17G00145) (GU Serie Generale n.209 del 07-09-2017)
[“La legge 18 marzo 1958, n. 325, è abrogata a decorrere  dal  1° settembre 2018”

 “Art. 13 Disposizioni transitorie

  1. Per il periodo anteriore all’abrogazione della legge 18  marzo 1958,  n.  325,  ai  sensi  dell’articolo  15,   è  consentito   il confezionamento del riso conformemente alle disposizioni della  legge 18 marzo 1958, n. 325.
  2. Il riso confezionato ai sensi del comma 1 può essere  venduto fino all’esaurimento delle scorte.]

 
fonte: Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana

Senato della Repubblica e della Camera dei deputati – Disposizioni concernenti il mercato interno del riso giugno 2017 Atto del Governo n. 425 art. 31, L. 28 luglio 2016, n. 154  Schede di lettura – DOSSIER XVII LEGISLATURA – giugno 2017
fonte: Senato della Repubblica

REGOLAMENTO (UE) N. 1308/2013 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 17 dicembre 2013 recante organizzazione comune dei mercati dei prodotti agricoli e che abroga i regolamenti (CEE)  n. 922/72, (CEE) n. 234/79, (CE) n. 1037/2001 e (CE) n. 1234/2007 del Consiglio – in particolare All. II PARTE I
fonte: EUR-Lex

REGOLAMENTO (UE) N. 1169/2011 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 25 ottobre 2011 relativo alla fornitura di informazioni sugli alimenti ai consumatori, che modifica i regolamenti (CE) n. 1924/2006 e (CE) n. 1925/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio e abroga la direttiva 87/250/CEE della Commissione, la direttiva 90/496/CEE del Consiglio, la direttiva 1999/10/CE della Commissione, la direttiva 2000/13/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, le direttive 2002/67/CE e 2008/5/CE della Commissione e il regolamento (CE) n. 608/2004 della Commissione – in particolare artt. 17- 18 – All. VI 
fonte: EUR-Lex

[DECRETO LEGISLATIVO 27 gennaio 1992, n. 109Attuazione delle direttive n. 89/395/CEE e n. 89/396/CEE concernenti l’etichettatura, la presentazione e la pubblicità dei prodotti alimentari in particolare  –  art.4, comma 5-bis. (introdotto con D.lgs 181/2003) – art. 5 – All. I e II – art.28
fonte: Aesinet

LEGGE 18 marzo 1958, n. 325  Disciplina del commercio interno del riso. (GU Serie Generale n.92 del 16-04-1958) abrogata a decorrere  dal  1° settembre 2018
fonte: Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana]

[9] APPROFONDIMENTI

Tabelle di composizione degli alimenti CREA (Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria) – RISO BRILLATO CRUDO
fonte: Centro di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione CREA

Tabelle di composizione degli alimenti CREA (Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria) – RISO BRILLATO, COTTO (bollito in acqua distillata senza aggiunta di sale)
fonte: Centro di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione CREA

Tabelle di composizione degli alimenti CREA (Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria) – RISO INTEGRALE CRUDO
fonte: Centro di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione CREA

Tabelle di composizione degli alimenti CREA (Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria) – RISO INTEGRALE, COTTO (bollito in acqua distillata senza aggiunta di sale)
fonte: Centro di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione CREA

Atkinson FS, Foster-Powell K, Brand-Miller JC – International tables of glycemic index and glycemic load values: 2008 – Diabetes Care. 2008 Dec;31(12):2281-3. doi: 10.2337/dc08-1239. Epub 2008 Oct 3.
fonte: PubMed

Yang Z, Nakabayashi R, Mori T, Takamatsu S, Kitanaka S, Saito K. Metabolome Analysis of Oryza sativa (Rice) Using Liquid Chromatography-Mass Spectrometry for Characterizing Organ Specificity of Flavonoids with Anti-inflammatory and Anti-oxidant Activity – Chem Pharm Bull (Tokyo). 2016;64(7):952-6. doi: 10.1248/cpb.c16-00180
fonte: PubMed

Zaupa M, Calani L, Del Rio D, Brighenti F, Pellegrini N. – Characterization of total antioxidant capacity and (poly)phenolic compounds of differently pigmented rice varieties and their changes during domestic cooking – Food Chem. 2015 Nov 15;187:338-47. doi: 10.1016/j.foodchem.2015.04.055. Epub 2015 Apr 21. PubMed PMID: 25977035.
fonte: PubMed

Shalini V, Bhaskar S, Kumar KS, Mohanlal S, Jayalekshmy A, Helen A. – Molecular mechanisms of anti-inflammatory action of the flavonoid, tricin from Njavara rice (Oryza sativa L.) in human peripheral blood mononuclear cells: possible role in the inflammatory signaling  Int Immunopharmacol. 2012 Sep;14(1):32-8. doi: 10.1016/j.intimp.2012.06.005. Epub 2012 Jun 15.
fonte: PubMed

Finocchiaro F, Ferrari B, Gianinetti A, Dall’asta C, Galaverna G, Scazzina F, Pellegrini N. – Characterization of antioxidant compounds of red and white rice and changes in total antioxidant capacity during processing – Mol Nutr Food Res. 2007 Aug;51(8):1006-19. PubMed PMID: 17639995.
fonte: PubMed

Srinivasan M, Sudheer AR, Menon VP – Ferulic Acid: therapeutic potential through its antioxidant property – J Clin Biochem Nutr. 2007 Mar;40(2):92-100. doi: 10.3164/jcbn.40.92.
fonte: PubMed

C.A. Rohrer; T.J. Siebenmorgen  – Nutraceutical Concentrations within the Bran of Various Rice Kernel Thickness Fractions – Biosystems Engineering (2004) 88 (4), 453–460 doi:10.1016/j.biosystemseng.2004.04.009
fonte: Semantic Scholar

[10] APPROFONDIMENTI RISO INTEGRALE/RAFFINATO – CEREALI INTEGRALI/RAFFINATI – DIETA ALTO INDICE GLICEMICO/CARICO GLICEMICO

Zhu Y, Sang S. – Phytochemicals in whole grain wheat and their health-promoting effects – Mol Nutr Food Res. 2017 Jul;61(7). doi: 10.1002/mnfr.201600852. Epub 2017 Mar 17. Review. PubMed PMID: 28155258
fonte: PubMed

Bach Knudsen KE, Nørskov NP, Bolvig AK, Hedemann MS, Laerke HN. – Dietary fibers and associated phytochemicals in cereals –  Mol Nutr Food Res. 2017 Jul;61(7). doi:10.1002/mnfr.201600518. Epub 2017 Jan 13. Review. PubMed PMID: 27813269.
fonte: PubMed

Wei H., Gao Z., Liang R., Li Z., Hao H., Liu X. – Whole-grain consumption and the risk of all-cause, CVD and cancer mortality: a meta-analysis of prospective cohort studies – Br J Nutr. 2016  – 116(3):514-25
fonte: PubMed

Tayyem RF, Bawadi HA, Shehadah I, Agraib LM, Al-Awwad NJ, Heath DD4, Bani-Hani KE – Consumption of Whole Grains, Refined Cereals, and Legumes and Its Association With Colorectal Cancer Among Jordanians – Integr Cancer Ther. 2016 Sep;15(3):318-25. doi: 10.1177/1534735415620010. Epub 2015 Dec 1.
fonte: PubMed

Farvid MS, Cho E Eliassen AH Chen WY Willett WC – Lifetime grain consumption and breast cancer risk – Breast Cancer Res Treat. 2016 Sep;159(2):335-45. doi: 10.1007/s10549-016-3910-0. Epub 2016 Aug 10.
fonte: PubMed

Aune D, Keum N, Giovannucci E, Fadnes LT, Boffetta P, Greenwood DC, Tonstad S, Vatten LJ, Riboli E, Norat T – Whole grain consumption and risk of cardiovascular disease, cancer, and all cause and cause specific mortality: systematic review and dose-response meta-analysis of prospective studies – BMJ. 2016 Jun 14;353:i2716. doi: 10.1136/bmj.i2716.
fonte: PubMed

Tang G., Wang D., Long J., Yang F., Si L. – Meta-analysis of the association between whole grain intake and coronary heart disease risk – Journal of Cardiology (2015) – 115(5):625-9
fonte: PubMed

Hongyu Wu, PhD; Alan J. Flint, MD, ScD; Qibin Qi, PhD; Rob M. van Dam, PhD; Laura A. Sampson, RD; Eric B. Rimm, ScD; Michelle D. Holmes, MD, DrPH; Walter C. Willett, MD, DrPH; Frank B. Hu, MD, PhD; Qi Sun, MD, ScD – Association Between Dietary Whole Grain Intake and Risk of MortalityTwo Large Prospective Studies in US Men and Women – Journal of the American Medical Association. Internal Medicine (2015) – 175(3):373-384.
fonte: JAMA Internal Medicine

Sieri S, Krogh V, Agnoli C, Ricceri F, Palli D, Masala G, Panico S, Mattiello A, Tumino R, Giurdanella MC, Brighenti F, Scazzina F, Vineis P, Sacerdote C. – Dietary glycemic index and glycemic load and risk of colorectal cancer: results from the EPIC-Italy study – Int J Cancer. 2015 Jun 15;136(12):2923-31. doi: 10.1002/ijc.29341. Epub 2014 Nov 25
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Wedick NM, Sudha V, Spiegelman D, Bai MR2, Malik VS, Venkatachalam SS, Parthasarathy V, Vaidya R, Nagarajan L, Arumugam K, Jones C, Campos H, Krishnaswamy K, Willett W, Hu FB1, Anjana RM, Mohan V. – Study design and methods for a randomized crossover trial substituting brown rice for white rice on diabetes risk factors in India – Int J Food Sci Nutr. 2015;66(7):797-804. doi:10.3109/09637486.2015.1038225. Epub 2015 May 28
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Giacco, G. Costabile, G. Della Pepa, G. Anniballi, E. Griffo, A. Mangione, P. Cipriano, D. Viscovo, G. Clemente, R. Landberg, G. Pacini, A.A. Rivellese, G. Riccardi – A whole-grain cereal-based diet lowers postprandial plasma insulin and triglyceride levels in individuals with metabolic syndrome – Nutrition Metabolism and Cardiovascular Diseases (2014) – Vol. 24(8):837-844
fonte: Nutrition Metabolism and Cardiovascular Diseases

Durazzo A, Carcea M., Adlercreutz H., Azzini E., Polito A., Olivieri L., Zaccaria M., Meneghini C., Maiani F., Bausano G., Martiri F., Samaletdin A., Fumagalli A., Raguzzini A., Venneria E., Foddai M.S., Ciarapica D., Mauro B., Volpe F., Maiani G. – Effects of consumption of whole grain foods rich in lignans in healthy postmenopausal women with moderate serum cholesterol: a pilot study – Int J Food Sci Nutr. – 2014 – 65(5):637-45
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Sieri S, Pala V, Brighenti F, Agnoli C, Grioni S, Berrino F, Scazzina F, Palli D, Masala G, Vineis P, Sacerdote C, Tumino R, Giurdanella MC, Mattiello A, Panico S, Krogh V. – High glycemic diet and breast cancer occurrence in the Italian EPIC cohort – Nutr Metab Cardiovasc Dis. 2013 Jul;23(7):628-34. doi: 10.1016/j.numecd.2012.01.001. Epub 2012 Apr 10.
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LARN – Livelli di assunzione di riferimento per la popolazione italiana: CARBOIDRATI E FIBRA ALIMENTARE
fonte: SINU (Società Italiana di Nutrizione Umana)

[11] cfr.

International Agency for Research on Cancer – World Health Organization – CODICE EUROPEO CONTRO IL CANCRO – 12 modi per ridurre il tuo rischio di cancro DIETA
fonte: IARC International Agency for Research on Cancer

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fonte: WCRF – World Cancer Research Fund International

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fonte: WCRF – World Cancer Research Fund International

[12] APPROFONDIMENTI

REGOLAMENTO  (UE)  2018/848  DEL  PARLAMENTO  EUROPEO  E  DEL  CONSIGLIO del  30  maggio  2018 relativo    alla    produzione    biologica    e    all’etichettatura    dei    prodotti    biologici    e    che    abroga    il    regolamento  (CE)  n.  834/2007  del  Consiglio – si applica a decorrere dal 1° gennaio 2021
fonte: EUR-Lex

REGOLAMENTO (CE) N. 1235/2008 DELLA COMMISSIONE dell’8 dicembre 2008 recante modalità di applicazione del regolamento (CE) n. 834/2007 del Consiglio per quanto riguarda il regime di importazione di prodotti biologici dai paesi terzi
fonte: EUR-Lex

REGOLAMENTO (CE) N. 889/2008 DELLA COMMISSIONE del 5 settembre 2008 recante modalità di applicazione del regolamento (CE) n. 834/2007 del Consiglio relativo alla produzione biologica e all’etichettatura dei prodotti biologici, per quanto riguarda la produzione biologica, l’etichettatura e i controlli
fonte: EUR-Lex

REGOLAMENTO (CE) N. 834/2007 DEL CONSIGLIO del 28 giugno 2007 relativo alla produzione biologica e all’etichettatura dei prodotti biologici e che abroga il regolamento (CEE) n. 2092/91
fonte: EUR-Lex

DECRETO 18 luglio 2018  Disposizioni per l’attuazione dei regolamenti (CE) n. 834/2007 e n. 889/2008 e loro successive modifiche e integrazioni, relativi alla produzione biologica e all’etichettatura dei prodotti biologici. Abrogazione e sostituzione del decreto n. 18354 del 27 novembre 2009. (Decreto n. 6793). (18A05693) (GU Serie Generale n.206 del 05-09-2018)
fonte: Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana

PRODOTTI FITOSANITARI – Ministero della Salute
fonte: Ministero della Salute

CONTAMINANTI – Ministero della Salute
fonte: Ministero della Salute

“The 2015 European Union report on pesticide residues in food” – EFSA – European Food Safety Authority – 11 April 2017
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fonte: PubMed

OGM
Organismi geneticamente modificati (OGM) – Ministero della Salute
fonte: Ministero della Salute

Normativa europea e nazionale sugli organismi geneticamente modificati (OGM) – Ministero delle politiche agricole alimentari, forestali e del turismo
 fonte: Ministero delle politiche agricole alimentari, forestali e del turismo

Organismi Geneticamente Modificati – Efsa
fonte: EFSA (European Food Safety Authority)

[13]  PAESE di ORIGINE o LUOGO di PROVENIENZA

cfr.

REGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) 2018/775 DELLA COMMISSIONE del 28 maggio 2018 recante modalità di applicazione dell’articolo 26, paragrafo 3, del regolamento (UE) n. 1169/2011 del Parlamento europeo e del Consiglio relativo alla fornitura di informazioni sugli alimenti ai consumatori, per quanto riguarda le norme sull’indicazione del paese d’origine o del luogo di provenienza dell’ingrediente primario di un alimento – si applica a decorrere dal 1° aprile 2020.
fonte: EUR-Lex

REGOLAMENTO (UE) N. 1169/2011 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 25 ottobre 2011 relativo alla fornitura di informazioni sugli alimenti ai consumatori, che modifica i regolamenti (CE) n. 1924/2006 e (CE) n. 1925/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio e abroga la direttiva 87/250/CEE della Commissione, la direttiva 90/496/CEE del Consiglio, la direttiva 1999/10/CE della Commissione, la direttiva 2000/13/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, le direttive 2002/67/CE e 2008/5/CE della Commissione e il regolamento (CE) n. 608/2004 della Commissione – art. 26
fonte: EUR-Lex

[cfr. anche – per ETICHETTATURA RISO (riso – riso integrale – riso parboiled) destinato come tale al consumatore finale  (il “DECRETO 26 luglio 2017“ NON si applica ai prodotti trasformati che derivano dal riso)

“Etichettatura, Mipaaf e Mise: firmata proroga per origine obbligatoria per pasta, riso e derivati del pomodoro” – Comunicato stampa Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali 30.03.2020
fonte: Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali
AGGIORNAMENTO

“Obbligo origine in vigore per riso, pasta e pomodoro fino al 31 marzo 2020. Firmato il decreto” – Comunicato stampa Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali  07.05.2018
fonte: Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali

DECRETO 7 maggio 2018  Disposizione applicativa dei decreti relativi all’indicazione del paese d’origine nell’etichetta degli alimenti. (18A04002) (GU Serie Generale n.132 del 09-06-2018)
fonte: Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana

“Scatta l’obbligo di indicazione dell’origine in etichetta per il riso e la pasta” – Comunicato stampa Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali  13.02.2018
fonte: Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali

DECRETO 26 luglio 2017 Indicazione dell’origine in etichetta del riso. (17A05698) (GU Serie Generale n.190 del 16-08-2017)
fonte: Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana]

[14] 
BIOLOGICO

cfr.

REGOLAMENTO  (UE)  2018/848  DEL  PARLAMENTO  EUROPEO  E  DEL  CONSIGLIO del  30  maggio  2018 relativo    alla    produzione    biologica    e    all’etichettatura    dei    prodotti    biologici    e    che    abroga    il    regolamento  (CE)  n.  834/2007  del  Consiglio – si applica a decorrere dal 1° gennaio 2021
fonte: EUR-Lex

REGOLAMENTO (CE) N. 1235/2008 DELLA COMMISSIONE dell’8 dicembre 2008 recante modalità di applicazione del regolamento (CE) n. 834/2007 del Consiglio per quanto riguarda il regime di importazione di prodotti biologici dai paesi terzi
fonte: EUR-Lex

REGOLAMENTO (CE) N. 889/2008 DELLA COMMISSIONE del 5 settembre 2008 recante modalità di applicazione del regolamento (CE) n. 834/2007 del Consiglio relativo alla produzione biologica e all’etichettatura dei prodotti biologici, per quanto riguarda la produzione biologica, l’etichettatura e i controlli
fonte: EUR-Lex

REGOLAMENTO (CE) N. 834/2007 DEL CONSIGLIO del 28 giugno 2007 relativo alla produzione biologica e all’etichettatura dei prodotti biologici e che abroga il regolamento (CEE) n. 2092/91
fonte: EUR-Lex

DECRETO 18 luglio 2018  Disposizioni per l’attuazione dei regolamenti (CE) n. 834/2007 e n. 889/2008 e loro successive modifiche e integrazioni, relativi alla produzione biologica e all’etichettatura dei prodotti biologici. Abrogazione e sostituzione del decreto n. 18354 del 27 novembre 2009. (Decreto n. 6793). (18A05693) (GU Serie Generale n.206 del 05-09-2018)
fonte: Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana

[15]  “MADE IN ITALY”

cfr.

Legge 166/2009  – Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 25 settembre 2009, n. 135, recante disposizioni urgenti per l’attuazione di obblighi comunitari e per l’esecuzione di sentenze della Corte di giustizia delle Comunità europee. (09G0180)” – (art.16)
fonte: Parlamento italiano

DL n. 135/2009 – “Disposizioni urgenti per l’attuazione di obblighi comunitari e per l’esecuzione di sentenze della Corte di giustizia delle Comunità europee. (09G0145)” – (art. 16) 
fonte: Parlamento italiano

REGOLAMENTO (CE) N. 450/2008  DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 23 aprile 2008 che istituisce il codice doganale comunitario (Codice doganale aggiornato) – (art.36)
fonte: EUR-Lex

Legge 350/2003 – “Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2004)”  – (art. 4, comma 49)
fonte: Camera dei Deputati

[16] cfr.

DECRETO LEGISLATIVO 15 settembre 2017, n. 145  Disciplina dell’indicazione obbligatoria nell’etichetta della sede e dell’indirizzo dello stabilimento di produzione o, se diverso, di confezionamento, ai sensi dell’articolo 5 della legge 12 agosto 2016, n. 170 – Legge di delegazione europea 2015. (17G00158) (GU Serie Generale n.235 del 07-10-2017)
fonte: Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana

cfr. anche

REGOLAMENTO (UE) N. 1169/2011 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 25 ottobre 2011 relativo alla fornitura di informazioni sugli alimenti ai consumatori, che modifica i regolamenti (CE) n. 1924/2006 e (CE) n. 1925/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio e abroga la direttiva 87/250/CEE della Commissione, la direttiva 90/496/CEE del Consiglio, la direttiva 1999/10/CE della Commissione, la direttiva 2000/13/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, le direttive 2002/67/CE e 2008/5/CE della Commissione e il regolamento (CE) n. 608/2004 della Commissione – in particolare artt. 8 – 9 
fonte: EUR-Lex

[17] cfr.
REGOLAMENTO (UE) N. 1169/2011 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 25 ottobre 2011 relativo alla fornitura di informazioni sugli alimenti ai consumatori, che modifica i regolamenti (CE) n. 1924/2006 e (CE) n. 1925/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio e abroga la direttiva 87/250/CEE della Commissione, la direttiva 90/496/CEE del Consiglio, la direttiva 1999/10/CE della Commissione, la direttiva 2000/13/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, le direttive 2002/67/CE e 2008/5/CE della Commissione e il regolamento (CE) n. 608/2004 della Commissione – art. 22
fonte: EUR-Lex

[18] APPROFONDIMENTI
Tabelle di composizione degli alimenti CREA (Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria) – OLIO DI GIRASOLE
fonte: Centro di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione CREA

Codex Alimentarius International Food Standards FAO, WHO – STANDARD FOR NAMED VEGETABLE OILS CODEXSTAN 210 – 1999 Adopted in 1999. Revised in 2001, 2003, 2009, 2017. Amended in 2005, 2011, 2013,2015.
fonte: FAO (Food and Agriculture Organization of the United Nations)

Tabelle di composizione degli alimenti danesi – LINSEED OIL
fonte: DTU Fødevareinstituttet

Dietary Reference Values (DRVs)  – EFSA Journal Dec , 2017
fonte: EFSA Journal

Dietary Reference Values for nutrients Summary report European Food Safety Authority (EFSA) TECHNICAL REPORT December 2017doi:10.2903/sp.efsa.2017.e15121 – pagg. 15-18 e 23
fonte: EFSA (European Food Safety Authority)

LARN – Livelli di assunzione di riferimento per la popolazione italiana: LIPIDI – SINU 2014
fonte: SINU (Società Italiana di Nutrizione Umana)

“Scientific Opinion on Dietary Reference Values for fats, including saturated fatty acids, polyunsaturated fatty acids, monounsaturated fatty acids, trans fatty acids, and cholesterol” – Panel on Dietetic Products, Nutrition and Allergies – EFSA Journal 2010; 8(3):1461 [107 pp.].doi: 10.2903/j.efsa.2010.1461
fonte: Efsa Journal

Fats and Fatty Acids in Human Nutrition Joint FAO/WHO Expert Consultation November 10-24, 2008, Geneva, Switzerland – Special Issue: Annals of Nutrition and Metabolism 2009, Volume 55, No. 1-3
fonti:
WHO (World Health Organization) – OMS – Organizzazione Mondiale della Sanità
Karger Medical and Scientific Publishers

Gibson RA – Musings about the role dietary fats after 40 years of fatty acid research –  Prostaglandins Leukot Essent Fatty Acids. 2018 Apr;131:1-5. doi:10.1016/j.plefa.2018.01.003. Epub 2018 Jan 6. Review. PubMed PMID: 29628045.
fonte: PubMed

Saini RK, Keum YS. – Omega-3 and omega-6 polyunsaturated fatty acids: Dietary sources, metabolism, and significance – A review – Life Sci. 2018 Apr 28. pii:S0024-3205(18)30230-3. doi: 10.1016/j.lfs.2018.04.049. Review. PubMed PMID: 29715470
fonte: PubMed

de Ataide EC, Reges Perales S, de Oliveira Peres MA, Bastos Eloy da Costa L, Quarella F, Valerini FG, Chueiri Neto F, Silveira Bello Stucchi R, de Fátima Santana Ferreira Boin I. – Acute Liver Failure Induced by Carthamus tinctorius Oil:Case Reports and Literature Review – Transplant Proc. 2018 Mar;50(2):476-477. doi:10.1016/j.transproceed.2018.01.010. Review. PubMed PMID: 29579831
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Clifton PM, Keogh JB. – A systematic review of the effect of dietary saturated and polyunsaturated fat on heart disease – Nutr Metab Cardiovasc Dis. 2017 Dec;27(12):1060-1080. doi: 10.1016/j.numecd.2017.10.010. Epub 2017 Oct 18.Review. PubMed PMID: 29174025.
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fonte: PubMed

Joris PJ, Mensink RP. – Role of cis-Monounsaturated Fatty Acids in the Prevention of Coronary Heart Disease – Curr Atheroscler Rep. 2016 Jul;18(7):38.doi: 10.1007/s11883-016-0597-y. Review. PubMed PMID: 27221500; PubMed Central PMCID: PMC4879159
fonte: PubMed

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Sales-Campos H, Souza PR, Peghini BC, da Silva JS, Cardoso CR – An overview of the modulatory effects of oleic acid in health and disease –  Mini Rev Med Chem. 2013 Feb;13(2):201-10. Review. PubMed PMID: 23278117.
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Gill JM, Brown JC, Caslake MJ, Wright DM, Cooney J, Bedford D, Hughes DA, Stanley JC, Packard CJ. – Effects of dietary monounsaturated fatty acids on lipoprotein concentrations, compositions, and subfraction distributions and on VLDL apolipoprotein B kinetics: dose-dependent effects on LDL – Am J Clin Nutr. 2003 Jul;78(1):47-56.
fonte: PubMed

[19] APPROFONDIMENTI

ALIMENTI ADDIZIONATI

“Alimenti addizionati di vitamine, di minerali e altre sostanze” Ministero della Salute
fonte: Ministero della Salute

ZUCCHERI

Decreto Legislativo 20 febbraio 2004, n. 51 “Attuazione della direttiva n. 2001/111/CE relativa a determinati tipi di zucchero destinati all’alimentazione umana”
fonte: Camera dei deputati

“Guideline: Sugars intake for adults and children” Geneva: World Health Organization 2015
fonte:  WHO (World Health Organization) – OMS  (Organizzazione Mondiale della Sanità)

AROMI ALIMENTARI

“AROMI ALIMENTARI”  Ministero della Salute
fonte: Ministero della Salute

NORMATIVA AROMI ALIMENTARI Ministero della Salute
fonte: Ministero della Salute

“AROMATIZZANTI” Efsa
fonte: EFSA  (European Food Safety Authority)

ADDITIVI ALIMENTARI

“ADDITIVI ALIMENTARI” Efsa
fonte: EFSA  (European Food Safety Authority)

“ADDITIVI ALIMENTARI” Ministero della Salute
fonte: Ministero della Salute

 “NORMATIVA ADDITIVI ALIMENTARI” Ministero della Salute
fonte: Ministero della Salute

[20] APPROFONDIMENTI

Guideline: Sugars intake for adults and children. Geneva: World Health Organization; 2015
fonte: WHO (World Health Organization)

LARN – Livelli di assunzione di riferimento per la popolazione italiana: CARBOIDRATI E FIBRA ALIMENTARE – SINU 2014
fonte: SINU (Società Italiana di Nutrizione Umana)

Breda J, Jewell J, Keller A. – The Importance of the World Health Organization Sugar Guidelines for Dental Health and Obesity Prevention – Caries Res. 2018 Aug7;53(2):149-152. doi: 10.1159/000491556. [Epub ahead of print] Review. PubMedPMID: 30086553.
fonte: PubMed

Gupta L, Khandelwal D, Dutta D, Kalra S, Lal PR, Gupta Y. – The Twin White Herrings: Salt and Sugar – Indian J Endocrinol Metab. 2018 Jul-Aug;22(4):542-551. doi: 10.4103/ijem.IJEM_117_18. Review. PubMed PMID: 30148105; PubMed CentralPMCID: PMC6085961.
fonte: PubMed

Tasevska N, Pettinger M, Kipnis V, Midthune D, Tinker LF, Potischman N, Neuhouser ML, Beasley JM, Van Horn L, Howard BV, Liu S, Manson JE, Shikany JM, Thomson CA, Prentice RL. – Associations of Biomarker-Calibrated Intake of Total Sugars With the Risk of Type 2 Diabetes and Cardiovascular Disease in the Women’s Health Initiative Observational Study –  Am J Epidemiol. 2018 Oct1;187(10):2126-2135. doi: 10.1093/aje/kwy115. PubMed PMID: 29868784
fonte: PubMed

Tanasova M, Begoyan VV, Weselinski LJ. – Targeting Sugar Uptake and Metabolism for Cancer Identification and Therapy: An Overview – Curr Top Med Chem. 2018;18(6):467-483. doi: 10.2174/1568026618666180523110837. Review. PubMed PMID: 29788891
fonte: PubMed

Miriam B. Vos, Jill L. Kaar, Jean A. Welsh, Linda V. Van Horn, Daniel I. Feig, Cheryl A.M. Anderson, Mahesh J. Patel, Jessica Cruz Munos, Nancy F. Krebs, Stavra A. Xanthakos and Rachel K. Johnson – Added Sugars and Cardiovascular Disease Risk in Children A Scientific Statement From the American Heart Association – Circulation 2016
fonte: Circulation

Cristin E. Kearns, DDS, MBA; Laura A. Schmidt, PhD, MSW, MPH; Stanton A. Glantz, PhD – “Sugar Industry and Coronary Heart Disease ResearchA Historical Analysis of Internal Industry Documents” Special Communication November 2016 – JAMA Internal Medicine – 2016;176(11):1680-1685. doi:10.1001/jamainternmed.2016.5394
fonte: JAMA Internal Medicine

Sieri S, Krogh V, Agnoli C, Ricceri F, Palli D, Masala G, Panico S, Mattiello A, Tumino R, Giurdanella MC, Brighenti F, Scazzina F, Vineis P, Sacerdote C. – Dietary glycemic index and glycemic load and risk of colorectal cancer: results from the EPIC-Italy study – Int J Cancer. 2015 Jun 15;136(12):2923-31. doi: 10.1002/ijc.29341. Epub 2014 Nov 25
fonte: PubMed

Sieri S, Brighenti F, Agnoli C, Grioni S, Masala G, Bendinelli B, Sacerdote C, Ricceri F, Tumino R, Giurdanella MC, Pala V, Berrino F, Mattiello A, Chiodini P, Panico S, Krogh V. – Dietary glycemic load and glycemic index and risk of cerebrovascular disease in the EPICOR cohort – PLoS One. 2013 May 23;8(5):e62625. doi: 10.1371/journal.pone.0062625. Print 2013.
 fonte: PubMed

Nagle C.M., Olsen C.M., Ibiebele T.I., Spurdle A.B., Webb P.M.; Astralian National Endometrial Cancer Study Group; Astralian Ovarian Cancer Study Group – Glycemic index, glycemic load and endometrial cancer risk: results from the Australian National Endometrial Cancer study and an updated systematic review and meta-analysis –  Eur J Nutr. – 2013 – 52(2):705-15.
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Galeone C., Pelucchi C., La Vecchia C. – Added sugar, glycemic index and load in colon cancer risk – Curr Opin Clin Nutr Metab Care – 2012 – 15(4):368-73
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Choi Y., Giovannucci E., Lee J.E. – Glycaemic index and glycaemic load in relation to risk of diabetes-related cancers: a meta-analysis – Br J Nutr. – 2012 – 14;108(11):1934-47
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Sieri S, Pala V, Brighenti F, Agnoli C, Grioni S, Berrino F, Scazzina F, Palli D, Masala G, Vineis P, Sacerdote C, Tumino R, Giurdanella MC, Mattiello A, Panico S, Krogh V. – High glycemic diet and breast cancer occurrence in the Italian EPIC cohort – Nutr Metab Cardiovasc Dis. 2013 Jul;23(7):628-34. doi: 10.1016/j.numecd.2012.01.001. Epub 2012 Apr 10.
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Sieri S., Krogh V., Berrino F., Evangelista A., Agnoli C., Brighenti F., Pellegrini N., Palli D., Masala G., Sacerdote C., Veglia F., Tumino R., Frasca G., Grioni S., Pala V., Mattiello A., Chiodini P., Panico S. – Dietary glycemic load and index and risk of coronary heart disease in a large italian cohort: the EPICOR study – Arch Intern Med. – 2010 – 12;170(7):640-7
fonte: PubMed

Gnagnarella P., Gandini S., La Vecchia C., Maisonneuve P. – Glycemic index, glycemic load, and cancer risk: a meta-analysis – Am J Clin Nutr. – 2008 – 87(6):1793-801
fonte: PubMed

Barclay A.W., Petocz P., McMillan-Price J., Flood V.M., Prvan T., Mitchell P., Brand-Miller J.C – Glycemic index, glycemic load, and chronic disease risk-a meta-analysis of observational studies – Am J Clin Nutr. – 2008 – 87(3):627-37
fonte: PubMed

Beulens J.W., de Bruijne L.M., Stolk R.P., Peeters P.H., Bots M.L., Grobbee D.E., van der Schouw Y.T. – High dietary glycemic load and glycemic index increase risk of cardiovascular disease among middle-aged women: a population-based follow-up study – J Am Coll Cardiol. – 2007 – 3;50(1):14-21
fonte: PubMed

Sieri S., Pala V., Brighenti F., Pellegrini N., Muti P., Micheli A., Evangelista A., Grioni S., Contiero P., Berrino F., Krogh V. – Dietary glycemic index, glycemic load, and the risk of breast cancer in an Italian prospective cohort study – Am J Clin Nutr. – 2007 – 86(4):1160-6
fonte: PubMed

[21] cfr.

REGOLAMENTO (CE) N. 1924/2006 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 20 dicembre 2006 relativo alle indicazioni nutrizionali e sulla salute fornite sui prodotti alimentari

“SENZA ZUCCHERI AGGIUNTI

L’indicazione che all’alimento non sono stati aggiunti zuccheri e ogni altra indicazione che può avere lo stesso significato per il consumatore sono consentite solo se il prodotto non contiene mono- o disaccaridi aggiunti o ogni altro prodotto alimentare utilizzato per le sue proprietà dolcificanti. Se l’alimento contiene naturalmente zuccheri, l’indicazione seguente deve figurare sull’etichetta: «CONTIENE IN NATURA ZUCCHERI»”.
fonte: EUR-Lex

Indicazioni nutrizionali e sulla salute (claim) – Ministero della Salute
fonte: Ministero della Salute

[22] cfr.

Tabelle di composizione degli alimenti danesi – Salt, sea salt (no iodine fortification)
fonte: DTU Fødevareinstituttet

Gupta L, Khandelwal D, Dutta D, Kalra S, Lal PR, Gupta Y. – The Twin White Herrings: Salt and Sugar – Indian J Endocrinol Metab. 2018 Jul-Aug;22(4):542-551. doi: 10.4103/ijem.IJEM_117_18. Review. PubMed PMID: 30148105; PubMed CentralPMCID: PMC6085961.
fonte: PubMed  

[23] cfr.

REGOLAMENTO (UE) N. 1169/2011 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 25 ottobre 2011 relativo alla fornitura di informazioni sugli alimenti ai consumatori, che modifica i regolamenti (CE) n. 1924/2006 e (CE) n. 1925/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio e abroga la direttiva 87/250/CEE della Commissione, la direttiva 90/496/CEE del Consiglio, la direttiva 1999/10/CE della Commissione, la direttiva 2000/13/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, le direttive 2002/67/CE e 2008/5/CE della Commissione e il regolamento (CE) n. 608/2004 della Commissione – SEZIONE 3 Dichiarazione nutrizionale artt. 29 – 35 
fonte: EUR-Lex

[24] cfr.

Tabelle LARN 2014 (Livelli di Assunzione di Riferimento di Nutrienti ed energia per la popolazione italiana) – SINU
fonte: SINU (Società Italiana di Nutrizione Umana)

REGOLAMENTO (CE) N. 1924/2006 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 20 dicembre 2006 relativo alle indicazioni nutrizionali e sulla salute fornite sui prodotti alimentari
fonte: EUR-Lex

[25] cfr.

REGOLAMENTO (UE) N. 1169/2011  –  art. 30 e ALLEGATO  XIII CONSUMI  DI  RIFERIMENTO – parte A
fonte: EUR-Lex

[26] Informazioni orientative BEVANDE VEGETALI NON FORTIFICATE
cfr.
Tabelle di composizione degli alimenti danesi – Ricemilk, unfortified
 fonte: DTU Fødevareinstituttet

Tabelle di composizione degli alimenti CREA (Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria) – Soia, latte
fonte: Centro di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione CREA

Tabelle di composizione degli alimenti danesi – Beverages, soy, commercially prepared, unfortified
fonte: DTU Fødevareinstituttet

Tabelle di composizione degli alimenti danesi – Almondmilk, unfortified
 fonte: DTU Fødevareinstituttet

Tabelle di composizione degli alimenti CREA (Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria) – Fiocchi d’avena
fonte: Centro di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione CREA

Approfondimenti BEVANDE VEGETALI
Jeske, S., Zannini, E. & Arendt, E.K. – Evaluation of Physicochemical and Glycaemic Properties of Commercial Plant-Based Milk Substitutes – Plant Foods Hum Nutr (2017) – 72: 26. https://doi.org/10.1007/s11130-016-0583-0
fonte: SpringerLink

Mäkinen OE, Wanhalinna V, Zannini E, Arendt EK. – Foods for Special Dietary Needs: Non-dairy Plant-based Milk Substitutes and Fermented Dairy-type Products – Crit Rev Food Sci Nutr. 2016;56(3):339-49. doi: 10.1080/10408398.2012.761950. Review. PubMed PMID: 25575046
fonte: PubMed

Composizione chimica e valore energetico “LATTE ANIMALE”
Tabelle di composizione degli alimenti CREA (Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria) – Latte di vacca pastorizzato, intero
fonte: Centro di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione CREA

Tabelle di composizione degli alimenti CREA (Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria) – Latte di vacca pastorizzato, parzialmente scremato
fonte: Centro di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione CREA

Tabelle di composizione degli alimenti CREA (Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria) – Latte di vacca pastorizzato, scremato
fonte: Centro di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione CREA

Tabelle di composizione degli alimenti CREA (Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria) – Latte di vacca UHT, intero
fonte: Centro di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione CREA

Tabelle di composizione degli alimenti CREA (Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria) – Latte di vacca UHT, parzialmente scremato
fonte: Centro di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione CREA

Tabelle di composizione degli alimenti CREA (Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria) – Latte di capra
fonte: Centro di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione CREA

Tabelle di composizione degli alimenti CREA (Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria) – Latte di pecora
fonte: Centro di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione CREA

Tabelle di composizione degli alimenti CREA (Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria) – Latte di bufala
fonte: Centro di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione CREA

per altri approfondimenti etichettatura

ETICHETTATURA ALIMENTARE – Ministero dello sviluppo economico
fonte: Ministero dello sviluppo economico

DECRETO LEGISLATIVO 15 dicembre 2017, n. 231 Disciplina sanzionatoria per la violazione delle disposizioni del regolamento (UE) n. 1169/2011, relativo alla fornitura di informazioni sugli alimenti ai consumatori e l’adeguamento della normativa nazionale alle disposizioni del medesimo regolamento (UE) n. 1169/2011 e della direttiva 2011/91/UE, ai sensi dell’articolo 5 della legge 12 agosto 2016, n. 170 «Legge di delegazione europea 2015». (18G00023) (GU Serie Generale n.32 del 08-02-2018
fonte: Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana

REGOLAMENTO (UE) N. 1169/2011 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 25 ottobre 2011 relativo alla fornitura di informazioni sugli alimenti ai consumatori, che modifica i regolamenti (CE) n. 1924/2006 e (CE) n. 1925/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio e abroga la direttiva 87/250/CEE della Commissione, la direttiva 90/496/CEE del Consiglio, la direttiva 1999/10/CE della Commissione, la direttiva 2000/13/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, le direttive 2002/67/CE e 2008/5/CE della Commissione e il regolamento (CE) n. 608/2004 della Commissione 
fonte: EUR-Lex

DECRETO LEGISLATIVO 27 gennaio 1992, n. 109 Attuazione delle direttive n. 89/395/CEE e n. 89/396/CEE concernenti l’etichettatura, la presentazione e la pubblicità dei prodotti alimentari                              
fonte: Aesinet

BIOLOGICO

REGOLAMENTO  (UE)  2018/848  DEL  PARLAMENTO  EUROPEO  E  DEL  CONSIGLIO del  30  maggio  2018 relativo    alla    produzione    biologica    e    all’etichettatura    dei    prodotti    biologici    e    che    abroga    il    regolamento  (CE)  n.  834/2007  del  Consiglio – si applica a decorrere dal 1° gennaio 2021
fonte: EUR-Lex

REGOLAMENTO (CE) N. 1235/2008 DELLA COMMISSIONE dell’8 dicembre 2008 recante modalità di applicazione del regolamento (CE) n. 834/2007 del Consiglio per quanto riguarda il regime di importazione di prodotti biologici dai paesi terzi
fonte: EUR-Lex

REGOLAMENTO (CE) N. 889/2008 DELLA COMMISSIONE del 5 settembre 2008 recante modalità di applicazione del regolamento (CE) n. 834/2007 del Consiglio relativo alla produzione biologica e all’etichettatura dei prodotti biologici, per quanto riguarda la produzione biologica, l’etichettatura e i controlli
fonte: EUR-Lex

REGOLAMENTO (CE) N. 834/2007 DEL CONSIGLIO del 28 giugno 2007 relativo alla produzione biologica e all’etichettatura dei prodotti biologici e che abroga il regolamento (CEE) n. 2092/91
fonte: EUR-Lex

DECRETO 18 luglio 2018  Disposizioni per l’attuazione dei regolamenti (CE) n. 834/2007 e n. 889/2008 e loro successive modifiche e integrazioni, relativi alla produzione biologica e all’etichettatura dei prodotti biologici. Abrogazione e sostituzione del decreto n. 18354 del 27 novembre 2009. (Decreto n. 6793). (18A05693) (GU Serie Generale n.206 del 05-09-2018)
fonte: Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana

                                                                             
nota per le normative citate: “ed eventuali successive modifiche ed integrazioni”

Categoria: ANTIPASTI Tags: biologico/ cereali/ etichette alimentari/ ricette/ riso/ senza latte/ vegan/ zucchero

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